La distribuzione, da parte di Generali, di 54 milioni di azioni proprie come parte della cedola staccata il 18 maggio ha rafforzato proporzionalmente le quote dei soci maggiori, tanto che Mediobanca e la Delfin del patron di Luxottica, Leonardo del Vecchio, hanno dovuto fornire alla Consob un aggiornamento delle loro partecipazioni. I titoli distribuiti, in ragione di una azione Generali ogni 25 possedute, sono complessivamente pari al 3,8% del capitale sociale. In particolare Piazzetta Cuccia, a fronte della partecipazione del 15,66% dichiarata prima dello stacco cedola, ha ricevuto in pagamento azioni generali pari allo 0,625% del capitale del gruppo triestino.
Laggiornamento alla Consob indica, dopo lo stacco-cedola, Mediobanca al 16,47%, poco al di sopra di quanto il solo effetto dividendo avrebbe comportato. Una quota dell1,639% è peraltro senza diritto di voto, diritto che, sull1,58%, resterà fino alla metà del 2010 in capo a Mps. Piazzetta Cuccia, che storicamente detiene in Generali una quota tra il 14% e il 15% che per statuto non può superare, risulta così in questi giorni sui livelli più elevati, ma è destinata a diluirsi presto, visto che lincorporazione nella capogruppo della controllata Alleanza, post fusione con Toro, determinerà per Mediobanca una riduzione della partecipazione con diritto di voto di poco più dell1,3%.
Intanto, fino a giovedì 23, vale a dire entro cinque giorni di borsa aperta dallo stacco cedola, quanti supereranno soglie rilevanti avranno lobbligo di comunicarlo alla Consob. Ma a guardare le quote dei maggiori azionisti emerse allassemblea del Leone del 24 aprile, difficilmente la crescita nel capitale della compagnia verrà allo scoperto. Bankitalia deteneva infatti il 4,44% e non supererà la soglia rilevante del 5%. Lo stesso vale per Unicredit, che ha in mano una partecipazione poco superiore al 3%, senza diritto di voto, legata a un bond convertibile. Il gruppo bancario si è impegnato con lAntitrust a uscire da Generali entro fine anno e nei giorni scorsi lad Alessandro Profumo ha confermato limpegno, anche dopo la sentenza del Consiglio di Stato che potrebbe far venir meno lidea del controllo di Mediobanca su Generali.
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