Antonio Lodetti
È reduce da due concerti in Portogallo, uno con Rodrigo Leão, laltro col compagno di mille avventure, il mago della kora Ballake Sissoko, ma Ludovico Einaudi è in moto perpetuo e, in attesa della tournée inglese si concede oggi al pubblico milanese presentando agli Arcimboldi la colta naturalezza del suo nuovo album Divenire.
Ora si addentra nel terreno dellelettronica....
«Lelettronica è preziosa per trovare nuovi stimoli sonori. Ormai bisogna convivere con i computer, dialogare con loro, invece di rifiutarli è necessario utilizzarli per sperimentare, per affinare la creatività. Io ho imparato a ascoltare i flussi dellelettronica e a scoprire come interagiscono con il suono: come dei venti contrari che un momento si respingono e quello dopo si attraggono».
Nel disco ci sono brani con lelettronica, altri con orchestra e altri ancora per piano solo.
«Mi piace pensare allalbum come ad una serie di fiumi che si buttano nello stesso mare. Ci sono tante pennellate e alla fine un quadro complessivo molto colorato ma che rappresenta al meglio la mia ricerca».
Cosè la ricerca per lei?
«Comporre musica che sappia coniugare armonia, melodia e lirismo, dove il virtuosismo non prenda mai il sopravvento sulla concentrazione e sullemozione. A volte conta di più il calore di uno sola nota che la tenica fine a se stessa».
In concerto ripercorrerà le tracce dellalbum?
«Sì, però al mio fianco ci sarà unorchestra darchi ridotta a soli sei elementi invece della Royal Liverpool Philharmonic Orchestra e naturalmente ci sarà Robert Lippok con i suoi trucchi elettronici».
Oggi i pianisti solisti sono tornati di moda, anche per merito suo.
«Io nasco da esperienze molto diverse tra loro. Ho suonato il jazz e il jazz rock, ho studiato con Luciano Berio e alla fine ho deciso di dedicarmi al piano solo. Dapprima mi seguivano in pochissimi. Quando suonavo inventando musica sulle immagini dei film muti mi sembrava di essere un carbonaro. Poi mi sono stupito che il piccolo gruppo dei miei fan è diventato un mare di gente.
Ludovico Einaudi
stasera
agli Arcimboldi