Einaudi fra mostri e musica lancia il «Leviathan» rap

Einaudi se la canta e se la suona. Per solcare il vasto mare del panorama editoriale, la casa editrice torinese smette il paludato pastrano sabaudo e indossa una giovanilistica maglietta. Poi monta in groppa a un mostro biblico riveduto e (s)corretto e si lancia in una promozione rap. «A volte ci vorrebbe un passato alternativo / perché il cielo è così scuro / Vorrei un altro futuro / Ti posso portare indietro negli anni / e farti volare come un Leviatano / Ti posso parlare di tutti i miei drammi / possiamo scappare via da Milano». Firmato Mondo Marcio, che non sarà Eminem, ma è quanto di meno peggio passa il convento dell’hip hop nostrano (immaginate il resto). L’alata lirica vuole lanciare il romanzo Leviathan di Scott Westerfeld in cui s’immagina un passato alternativo dove irrompono novità tecnologiche futuristiche.

Siamo nella prima guerra mondiale, ma al posto degli Imperi e degli Alleati ci sono i Cigolanti e i Darwinisti («ormai è naturale far selezione / non c’è niente da fare Darwin aveva ragione»). Il rap non ha entusiasmato le masse (circa duemila contatti su YouTube e sul sito einaudiano). Il libro, che pare divertente, vedremo. Mostri permettendo.

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