Nino Materi
Calma e cerchiamo di non confonderci: 21 anni fa Elena e Algia (che in greco significa «dolore») erano compagne di scuola; diventata adulta, Elena si sposò ed ebbe una figlia; stessa sorte per Algia, fiori darancio e due bambini (un maschio e una femmina); quattro anni fa, però, Elena decise di cambiare sesso e divenne Cristian, mentre Algia si separò dal marito.
Un bel giorno Cristian (lex Elena) incontra Algia («la più bella del collegio», ricorda lamica diventata nel frattempo amico) e se ne innamora. Sentimento ricambiato da Algia che vede in Cristian il nuovo uomo della sua vita. Una «sciarada» sentimentale che ieri ha trovato il romantico epilogo nel matrimonio tra Cristian e Algia festeggiati da parenti, amici e rispettivi figli dei neo-sposi: il più emozionato è apparso Cristian, nome scelto dalla sua bambina che oggi ha dieci anni.
La cerimonia si è svolta nel municipio di Montesilvano (Pescara), davanti alle telecamere, agli scatti dei fotografi e a una folla armata di chicchi di riso e petali di rosa. Insomma, un matrimonio come Dio comanda. O quasi.
Da una parte - con tanto di tight - Cristian Silla, 32 anni, infermiere; dallaltra - in completo bianco e diadema tra i capelli - Algia Flati, 35 anni, collaboratrice di un service televisivo. Il fatidico quanto complesso «sì» è stato pronunciato davanti all'assessore ai Servizi demografici, Emilio Di Censo, della Margherita: anche se - per il grande passo - la coppia non ha avuto bisogno di sfogliarla con il classico «mama o non mama?». «Cristian e Algia sono stati determinatissimi nella loro decisione - testimoniano gli amici degli sposi -. Una storia damore che sembra uscita da un biglietto dei Baci Perugina».
«Sono molto felice e confuso - ha detto Cristian prima della cerimonia -. Mi auguro di avere una vita più tranquilla. Sono me stesso, non voglio più tenere nulla nascosto a nessuno. Certo, ci vuole molto coraggio. Invito tutti coloro che vivono la mia situazione, e immagino siano tanti, a non nascondersi dietro un dito. La vita è breve. Il rischio è arrivare alla fine e dire... però».
Cristian, a nozze conluse, ha aggiunto di essere «molto contento del suo cambio a 360 gradi»: «Ho sofferto tanto nella situazione di prima, che però mi è servita per comprendere meglio le donne. Forse le conosco meglio degli altri uomini. So cosa è una gravidanza, un parto. Ho avuto questa fortuna, ma lo dico tra virgolette, molte virgolette».
«Sono molto felice per Cristian - dice Mary, sua sorella - e orgogliosa che abbia avuto questo coraggio. È stato abbandonato due volte, dai nostri genitori e, ora, dalla famiglia adottiva, che oggi qui non c'è. Io ammiro Cristian, lo adoro, gli voglio un bene dell'anima».
Durante l'attesa della sposa, Cristian ha anche scherzato («speriamo non ci ripensi»). Un pizzico di ritardo lo ha spinto a fare una telefonata di controllo, dal balcone del municipio.
La sposa, con una coroncina nei capelli, avvolta in un vaporoso vestito bianchissimo, sormontato da una stola, è giunta poco dopo tenendo per mano la figlia di otto anni e il figlio Francesco, di 18 anni, sul cui petto spiccava una catenina con un'immagine nel ciondolo («è mio padre», ha detto al cronista).
«Per mia mamma è un traguardo - racconta Francesco -. Sono contento che abbia trovato la persona giusta. Vivo questa giornata forse con più agitazione della sposa. Non cambierà il nostro bellissimo rapporto.
«Si chiude una vita e cominciamo un nuovo viaggio, speriamo meno tormentato», hanno sussurrato gli sposi tenendosi per mano. Alle loro spalle i lucciconi si sprecavano.
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