Eleonora, trovata dopo 42 ore sotto le macerie I soccorritori: «Salvata da una bolla d’aria»

Quando le speranze stavano per esaurirsi, e l’idea che dalle macerie ormai si potessero estrarre solo cadaveri, il miracolo. Eleonora, circa 20 anni, ha urlato. Da sotto i detriti, dal buio delle macerie, ha trovato la forza di urlare, dopo 42 ore di prigionia sotto quello che restava di una palazzina di quattro piani nella zona di «La Gioia» all’Aquila. Così la ragazza è stata individuata verso le 19.30 di ieri sera, incastrata, come hanno spiegato i vigili del fuoco di Venezia e Cuneo che hanno effettuato il salvataggio, con un braccio e una gamba bloccate sotto un grosso pezzo di cemento; incastrata in un vano all’interno del quale si era creata una bolla, una bolla d’aria che le ha permesso di respirare per quasi due giorni.
Quando i vigili del fuoco l’hanno raggiunta, l’hanno vista in pigiama, in stato confusionale, ma in pochissimo tempo è tornata lucida. E quando finalmente è stata estratta, un applauso ha accompagnato la ragazza all’ambulanza e poi all’ospedale.

«Come l’abbiamo individuata - racconta Bruno, il vigile del fuoco che l’ha estratta - abbiamo puntellato le macerie per evitare che ci franassero addosso. Lei era cosciente e ci parlava durante tutte le operazioni di soccorso». «Ci è andata bene».

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