Dopo dodici anni di processo Silvio Berlusconi viene totalmente prosciolto dalle accuse di corruzione in atti giudiziari perché il fatto non sussiste. Dodici anni di tempo per arrivare a decretare quello che al più modesto degli avvocati sembrava chiaro fin dagli esordi: una montatura, una grande congiura per colpire il capo di Forza Italia e la sua allora famosa discesa in campo.
Quel che Berlusconi ha dovuto soffrire a causa di questo processo lo conosce solo lui e il buon Dio. A noi, invece, rimane un grande interrogativo: chi risarcirà gli enormi danni procurati da questi 12 anni di falsità e menzogne?
Accuse infamanti, udienze nelle aule dei tribunali, diffamazioni e sberleffi, ironie e attacchi a buon mercato, una campagna mediatica enorme e martellante, costruita interamente sopra un presupposto falso. Gli autori ne risponderanno di fronte a Dio ma, nel frattempo, sarebbe bene che ne rispondessero anche di fronte agli italiani.
E sì, perché il danneggiato è un signore che per poco più di 20mila voti presunti ha perduto le ultime elezioni politiche e, con lui, la metà, o forse più, degli italiani. E a costoro i danni chi li risarcirà? La grave e continua campagna diffamatoria non ha, infatti, un nesso causale strettissimo con il risicato e falsato risultato delle ultime elezioni politiche? Sfido qualunque avvocato, giudice o magistrato a sostenere il contrario. E allora adesso chi paga? Chi pagherà i danni a Silvio Berlusconi? Chi pagherà per tutte quelle montature inscenate dai giornalisti di sinistra a fronte di una accusa falsa? Chi pagherà per aver voluto ingannare i cittadini per anni?
Pagherà ciascuno di noi. E lo stiamo già facendo, visto quello che il governo in carica continua a combinare a danno delle nostre tasche e della qualità della vita dellintero Paese. Berlusconi nei sondaggi, oggi, è di nuovo saldamente nel cuore degli italiani seri e di buon senso. Questa è una consolazione per lui e per tutti gli insulti, le vigliaccate e le sofferenze che in tutti questi lunghi anni ha dovuto e saputo sopportare, dimostrando una forza danimo fuori dal comune.
Noi però siamo stufi di continuare a pagare ingiustamente. E perciò caro Cavaliere dia incarico a qualche suo legale di fiducia di fare due conti e di indicarci a chi dobbiamo fare causa per questo danno collettivo che, insieme a lei, in milioni di cittadini abbiamo subito per anni.
Una causa per risarcimento danni verso qualche procura infarcita di toghe rosse ci potrà mai ripagare di tutto il danno subito? A lei lonere della riflessione, caro Cavaliere.
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