Cronaca locale

Elezioni, Formigoni: "Noi parte offesa" Penati: "No ricorso se governo ritira dl"

Giornata di campagna e polemiche elettorali in Lombardia. Roberto Formigoni rifiuta le accuse di favoritismi e invita a confrontarsi sui programmi. E sul paragone con il caso Lazio precisa: "Grosse differenze". Intanto Penati chiede al governo una marcia indietro. E Agnoletto lo attacca. Riammessa anche La Destra

Elezioni, Formigoni: "Noi parte offesa" 
Penati: "No ricorso se governo ritira dl"

Milano - È ancora la vicenda delle liste elettorali a tenere banco, in Lombardia, dove il Tar ha accolto la sospensiva chiesta dal centrodestra riammettendo al voto il governatore uscente Roberto Formigoni. È stato questo uno degli argomenti trattati nel primo faccia a faccia, in onda domani sulla Rai, fra i candidati presidenti (a cui hanno deciso di non partecipare Filippo Penati, del centrosinistra, e Gianmario Invernizzi di Forza Nuova).

Probabili ricorsi Vittorio Agnoletto, della Federazione della sinistra, ha confermato l’intenzione di fare ricorso al Consiglio di Stato "perchè è stata violata la Costituzione. È stata fatta una legge solo per i più forti". E anche Vito Crimi, del MoVimento 5 stelle di Beppe Grillo, ha criticato il decreto interpretativo del governo: "Speriamo che non si faccia anche un decreto interpretativo del risultato elettorale". Al Consiglio di Stato invece non si rivolgerà l’Udc ma il decreto e i toni di questi giorni non sono piaciuti nemmeno a Savino Pezzotta: "Non ricorreremo perchè quando l’abbiamo fatto in Trentino abbiamo perso. Siamo rimasti fuori e l’abbiamo accettato tranquillamente senza le grida formigoniane. La strada corretta è quella non del decreto interpretativo ma di attendere senza alzare la voce le decisioni degli organi competenti".

La serenità di Formigoni Il candidato del PdL, dal canto suo ha ricordato di non aver mai voluto il decreto e di aver avuto ragione dal Tar. "Noi abbiamo raccolto le firme in maniera regolare - ha sottolineato -. Avevamo chiesto che il decreto non venisse fatto: non siamo presenti per grazia ricevuta, ma per meriti sul campo. Anzi, è stato fatto un grave torto verso i milioni di elettori miei dire che i nostri dirigenti avevano fatto magagne. È una falsità". Intanto è atteso per oggi pomeriggio il deposito da parte del Tar della Lombardia della sentenza nel merito relativa alla concessione della sospensiva con cui sabato scorso è stata riammessa alle elezioni la lista "Per la Lombardia" di Roberto Formigoni che era stata esclusa dalla Corte d’appello di Milano. La sentenza cosiddetta breve motiverà la decisione della IV sezione del Tribunale amministrativo regionale.

"Lazio caso diverso" L’esclusione della lista del Pdl dalle elezioni regionali in Lazio, decretata ieri dal Tar, è un caso "assolutamente diverso" da quello che ha visto l’esclusione, e successivamente il reintegro, della lista del Pdl collegata a Roberto Formigoni in Lombardia. Lo ha ribadito lo stesso presidente regionale in carica, a margine di una inaugurazione all’ospedale Niguarda di Milano. "Si tratta di due casi assolutamente diversi - ha detto Formigoni - come anche le sentenze di due Tar hanno dimostrato. In Lombardia la mia lista non è mai stata esclusa se non in maniera scorretta, diverso è invece il caso del Lazio". E alla domanda se fosse preoccupato da un eventuale ricorso del Pd ha replicato: "Non abbiamo nessun problema. Noto soltanto che Penati aveva detto che non avrebbe fatto ricorso: se poi lo fa è una scelta sua. Adesso dedichiamoci a illustrare i programmi» ai cittadini.

Penati apre "Se il governo ritira il decreto io mi impegno a non presentare alcun ricorso". Lo ha detto il candidato del Pd alla presidenza della regione, Filippo penati, a margine dell’incontro di Confindustria Lombardia 2010, in merito al decreto cosiddetto salvaliste. "Questo decreto legge ha introdotto un grande elemento di incertezza e instabilità. Le responsabilità di Berlusconi, Bossi e Formigoni sono grandissime. Si è aperta una grande incertezza sull’esito del voto, sul fatto se si può andare a votare o se c’è il rischio di un annullamento. È stato fatto un capolavoro di arroganza, prepotenza e inefficacia. Credo - ha proseguito Penati - che chi ha fatto questo pasticcio debba fare un passo indietro, il governo dica che è stato improvvido, sbagliato fare questo decreto. Si ristabilisca il vulnus che si è creato nel sistema democratico. Si dica che le regole vanno rispettate e la si smetta con la politica dei privilegi. Se il centrodestra a Roma farà il primo passo credo ci sia la possibilità di fermare le carte bollate. Se il governo ritira il decreto io mi impegno a non presentare alcun ricorso. Chi ha fatto questo pasticcio deve fare non uno ma due passi indietro, riconoscere che si è cercato di risolvere il problema con prepotenza e arroganza". Inoltre, secondo Penati il dl è "un cazzotto al federalismo".

Riammessa anche La Destra Dopo una giornata febbrile la lista de La Destra e di Gioventù Italiana è stata accettata dal Tribunale di Milano. A renderlo noto è lo stesso partito. «Giustizia è fatta! La nostra posizione - ha spiegato il segretario regionale de la Destra, Roberto Perticone - è stata chiarita: alcuni amministrazioni comunali della provincia di Milano, nonostante la nostra richiesta di certificati elettorali fosse pervenuta per tempo, non li avevano consegnati nei tempi previsti, e così La Destra si era trovata in difficoltà. Ora siamo davvero felici di poter partecipare alla tornata elettorale".

Agnoletto vs Penati Intanto la Federazione della sinistra protesta perchè oggi Filippo Penati non si è presentato al confronto fra i candidati presidenti della Lombardia che andrà in onda domani su Rai 3. Vittorio Agnoletto, candidato governatore della Fds, parla di un comportamento assolutamente inaccettabile da parte del concorrente sostenuto dal centrosinistra e in un comunicato lo accusa di avere "paura del confronto sui programmi, in particolare quando deve confrontarsi con il sottoscritto davanti ai cittadini lombardi". Secondo Agnoletto, Penati avrebbe rifiutato il faccia a faccia su quattro diverse reti locali. "Come può Penati parlare di democrazia, di regole e di trasparenza e poi sottrarsi a qualunque confronto pubblico? Credo che tutti i cittadini, e fra questi gli elettori di centrosinistra - aggiunge Agnoletto - , abbiano diritto di assistere ad un confronto tra i candidati presidenti. Potrebbero così scoprire su tanti argomenti, a cominciare dall’Expo, che tra i programmi di Formigoni e di Penati è difficile trovare delle differenze. Io non ho ancora capito in cosa la proposta di Penati si differenzi".

La replica "Filippo Penati non si è mai sottratto ai confronti con gli altri candidati, li fa ogni giorno con loro e continua a farli in mezzo alla gente. Anche oggi, mentre Agnoletto scriveva un comunicato contro di lui, era impegnato con Savino Pezzotta in un confronto in Confindustria sui temi d’attualità che interessano i lombardi. Domenica è stato con Roberto Formigoni, ancora tra la gente, alla manifestazione dell’Anmil. Agnoletto smetta di attaccarlo solo per avere due righe sui giornali".

È quanto si legge in una nota diramata dal Comitato Penati presidente.

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