(...) nel territorio che va da Ventimiglia a La Spezia. Fra le regioni in bilico, spiega il direttore di Euromedia Research, Alessandra Paola Ghisleri, la Liguria potrebbe voltare pagina rispetto al passato e bocciare la proposta politica della sinistra. Tutto questo farebbe scattare il relativo, adeguato incremento di seggi del Pdl a Palazzo Madama, secondo una tendenza chiaramente evidenziata dalle interviste telefoniche nelle giornate di venerdì e sabato scorsi. A livello nazionale - sottolinea ancora il sondaggio - «lo schieramento Pdl-Lega-Mpa raccoglie il 46 per cento dei consensi, mentre la somma del Pd più Idv di Antonio Di Pietro si attesta intorno al 36 per cento». Tra i partiti, inoltre, il Popolo della libertà è al 40,6 per cento circa, il Pd è vicino al 33. Quindi, i voti al Senato in Liguria pesano doppio.
Prende atto delle cifre, ma non per questo si lascia trasportare dalleuforia, fra gli altri, lavvocato Roberto Cassinelli, coordinatore metropolitano di Forza Italia e prossimo a confluire con gli altri azzurri e gli esponenti di An nel Pdl. Lo stesso Cassinelli, anzi, che riunisce da tempo unampia componente liberale nellambito del partito di Silvio Berlusconi, ha parlato dei temi più importanti della campagna elettorale nel corso di uno degli incontri periodici con «gli amici liberali». Nelloccasione ha sottolineato limportanza di dedicare grande impegno e attenzione a sicurezza, pressione fiscale su famiglie e imprese, giustizia, infrastrutture. Ad ascoltarlo, intorno al tavolo dellInfernotto, dopo una cena ligure-piemontese (ravioli al sugo, trofie al pesto, brasato al Barolo e dessert, accompagnati dal Nebbiolo), cerano 35 manager, professionisti, imprenditori, medici, già vicini allo storico Pli, che hanno rimarcato anche limportanza di poter contare su «candidature valide, espressioni di ampio rinnovamento». Nel frattempo, il senatore Alfredo Biondi (che ha riunito a sua volta a cena gli amici della Consulta liberale Gustavo Gamalero, Giovanni Calabria, Claudio Eva e Francesco Felis) tuona contro Walter Veltroni che ha tacciato Berlusconi di essere anziano: «Mi associo al collega Cicerone - scrive Biondi - che nel De Senectute sosteneva come lanziano non faccia quello che fanno i giovani, ma molto di più e meglio».
Schermaglie anagrafiche a parte, intanto, in tema di candidature An ha deciso i suoi alfieri genovesi da sottoporre alla ratifica romana: per il Senato Giorgio Bornacin e Franco Marenco, per la Camera Gianni Plinio, Gianfranco Gadolla, Giuseppe Murolo e Claudio Muzio.
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