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Elkann (Fiat): «Per Pomigliano c’è poco tempo, si decida» E i sindacati: «Siamo pronti»

«C’è poco tempo. Ora bisogna decidere». Dopo l’aut aut di Sergio Marchionne, anche il presidente di Fiat, John Elkann, insiste sulla necessità di chiudere in fretta la partita Pomigliano per poter effettuare l’investimento che darà il via alla produzione della nuova Panda. «Speriamo in un esito positivo - dice Elkann - noi abbiamo dato la nostra disponibilità in tutte le sedi. Un accordo sarebbe un’occasione importante per tutto il Paese». L’alternativa, ha detto con chiarezza Marchionne venerdì scorso, è quella di «riconsiderare il progetto e prendere in esame altre ipotesi per la futura Panda».
«Siamo pronti al rush finale, eravamo pronti anche la scorsa settimana, dobbiamo trovare un punto d’incontro», risponde Bruno Vitali, responsabile auto della Fim. Anche per la Fiom «i tempi sono maturi per provare l’affondo e cercare di raggiungere l’accordo», anzi «si può chiudere a partire da lunedì prossimo». «Abbiamo partecipato all’incontro di venerdì - sottolinea Rocco Palombella, segretario generale della Uilm - proprio per evitare di perdere ulteriormente tempo. E siamo disposti a continuare immediatamente nella trattativa per raggiungere un accordo entro la metà di giugno». Il numero uno del sindacato autonomo Fismic, Roberto Di Maulo, invita «a tenere saldi i nervi».
Il primo appuntamento in agenda è l’incontro del 4 giugno, a Torino, tra Fiat e Fiom, assente alla riunione di venerdì. Poi, da lunedì 7 giugno, dovrebbe partire la stretta finale con tutti i sindacati con l’obiettivo di chiudere in fretta: prima del giorno 11, data fissata per il tavolo su Termini Imerese al ministero dello Sviluppo economico, secondo Vitali e Di Maulo, mentre per Palombella è più realistica una conclusione entro il 15.
L’apertura della Fiom sembra un buon segnale. «Siamo pronti - spiega Enzo Masini, responsabile auto della sigla legata alla Cgil - avevamo comunicato a Fiat e agli altri sindacati che dal 3 giugno in poi lo saremmo stati. Sono loro che hanno fatto un incontro separato e inutile, e ci costringono ora a farne uno noi il 4, di cui avremmo fatto a meno. Abbiamo le idee chiare, anche le distanze sono chiare. Fiat deve togliere elementi che non hanno niente a che vedere con produttività, efficienza e organizzazione del lavoro, idee punitive verso i lavoratori e le organizzazioni sindacali. E non deve tentare di stravolgere il contratto nazionale».


Ottimista sull’esito dei negoziati è anche il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale l’accordo è vicino e positivo per investimenti e occupazione; cauto il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, il quale invita le parti a fare ogni sforzo per raggiungere un accordo.

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