Politica

Emergenza freddo e povertà, Trieste stanzia 175 mila euro

Protocollo operativo guidato dal Comune di Trieste per contrastare l'«emergenza freddo» e le condizioni di povertà estrema, è stato firmato con i partner del «Tavolo di Coordinamento Interistituzionale per gli interventi a bassa soglia». Stanziati 175mila euro in via straordinaria

Contro il freddo e contro la povertà. Un protocollo operativo guidato dal Comune di Trieste per contrastare l'«emergenza freddo» e condizioni di povertà estrema, è stato firmato con i partner del «Tavolo di Coordinamento Interistituzionale per gli interventi a bassa soglia»: Azienda Sanitaria, Caritas Diocesana, Comunità di S. Martino al Campo e di S. Egidio, Ics (Consorzio Italiano Solidarietà, Croce Rossa Italiana, Safoc e, per la prima, anche Polizia Municipale e Questura. Il Tavolo di Coordinamento diventerà una sede periodica di confronto sulle problematiche connesse ai servizi a bassa soglia, garantendo un'interazione costante fra tutti i firmatari dell'accordo per gestire al meglio le situazioni più delicate e problematiche. Sono stati così definiti gli impegni per la stagione invernale: l'apertura di un nuovo dormitorio temporaneo con 20 posti, da parte della Caritas Diocesana in un locale in via S. Anastasio (di proprietà della parrocchia Immacolato Cuore di Maria) che resterà aperto, dalle 22.30 alle 7, fino a marzo 2012, e che è occupato già da 18 persone. Oltre al punto di raccordo delle accoglienze serali che dispone di 12 posti, gestito presso il Centro San Martino al Campo di via Udine 19.
«Non è accettabile che ci siano ancora persone costrette a dormire all'addiaccio e alle intemperie, a rischio della vita - ha detto l'assessore comunale alle Politiche Sociali Laura Famulari - pertanto il Comune di Trieste ha rafforzato il suo sostegno economico stanziando in via straordinaria un importo di 175 mila euro. Stiamo inoltre vagliando il divenire della situazione e degli arrivi di queste persone che sono sempre più numerose, accanto poi allo «zoccolo duro» rappresentato da coloro che non vogliono lasciare il loro giaciglio all'aperto o alla Stazione ferroviaria durante le ore notturne e che nonostante gli inviti da parte dei volontari si rifiutano di recarsi nei dormitori. Sono state in ogni caso previste - ha concluso Famulari - anche una sessantina di coperte e una ventina di sacchi a pelo». Tuttavia l'ospitalità nel dormitorio è temporanea e si stanno valutando ancora altre soluzioni percorribili, tra cui l'istituzione di un 'punto informativò presso la Stazione centrale. L'obiettivo è di garantire a tutti condizioni dignitose di riparo e pernottamento individuando altri luoghi di accoglienza e che non siano l'atrio della Stazione.

In definitiva il Tavolo ha concordato di indirizzare il maggior numero di persone verso i poli di accoglienza rafforzando gli interventi effettuati dalla Caritas in via dell'Istria e collegati a Teresiano, Refettorio e Centro di ascolto.

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