Emergenza immigrati, accordo Italia-Francia: "Rivedere Schengen"

"Ampia convergenza" tra Berlusconi e Sarkozy. Lettera comune a Barroso per chiedere di rivedere il trattato di Schengen e una maggiore collaborazione dell'Europa (video). E Bruxelles: "Favorevoli ai controlli temporanei alle frontiere"

Emergenza immigrati, 
accordo Italia-Francia: 
"Rivedere Schengen"

Roma - "Nessuno di noi vuole negare" e abolire l’accordo di Schengen "ma in circostanze eccezionali crediamo debbano esserci variazioni a cui abbiamo deciso di lavorare insieme". Apre così la conferenza stampa di chiusura il premier Silvio Berlusconi dopo il vertice italo-francese a Villa Madama con Nicolas Sarkozy. E il presidente francese conferma, quando è il suo turno." Vogliamo che il trattato di Schengen viva, ma perché viva deve essere riformato".

Il peso sulla Francia "La Francia ogni anno accoglie 50mila migranti. L’Italia una media di 10mila. Lo sforzo della Francia è quindi cinque volte superiore. Di questo siamo consapevoli e da parte nostra non c’è nessuna volontà di accusare la Francia" di inadempienze chiarisce Berlusconi.

La lettera "Esaminare la possibilità di ristabilire temporaneamente controlli alle frontiere interne in caso di difficoltà eccezionali nella gestione delle frontiere esterne comuni" lo chiedono il premier Berlusconi ed il presidente francese Sarkozy nella lettera congiunta inviata all’Ue. Per quanto riguarda Schengen, Berlusconi e Sarkozy parlano nella missiva, inviata ai presidenti del consiglio Ue, Herman Van Rompuy, e della commissione Ue, Jose Manuel Barroso, della necessità di "rafforzare la governance", fondandola su "requisiti più vigorosi e strumenti più efficaci" per una "maggiore disciplina collettiva ed un maggior livello di coesione sugli standard di protezione delle frontiere esterne comuni, anche in vista dell’allargamento". Definendo le "linee contenute nella proposta legislativa attuale non sufficienti", si auspica così un "pacchetto più ambizioso". Basato su una "procedura di valutazione" che coinvolga "rigorosamente gli stati membri"; su Frontex, che dovrà essere il "fulcro di coordinamento di questo dispositivo di valutazione e di sorveglianza attraverso la creazione di un insieme di esperti e di gruppi di valutazione"; e sulla possibilità di "ristabilire temporaneamente controlli". Una governance rafforzata per Schengen - così come accaduto per quella economica - è "vitale per la fiducia dei cittadini nella costruzione europea" concludono i due leader nella missiva auspicando che il prossimo Consiglio Europeo consenta "l’adozione delle decisioni necessarie per raggiungere questo scopo".

La replica della Francia La Commissione europea ridefinirà le "condizioni eccezionali" che permettono agli Stati membri di Schengen di ristabilire "temporanemente" controlli alle loro frontiere nazionali. Olivier Bailly, uno dei portavoce della Commissione, ha spiegato che "è già possibile ristabilire temporaneamente controlli alle frontiere. Quello che cerchiamo è di definire le condizioni nelle quali questo si potrà fare". Alcune proposte saranno formulate il 4 maggio dal commissario incaricato della Sicurezza, Cecilia Malmstrom in vista di un primo esame da parte dei ministri dell’Interno dell’Ue il 12 maggio prossimo, ha sottolineato. "Ma non rivoluzioneremo tutto - ha aggiunto Bailly - si tratta di limare le differenze di interpretazione su queste regole". Il ristabilimento delle frontiere nazionali potrà essere autorizzato "come ultimo rimedio" nel caso in cui lo Stato in posizione di frontiera esterna dell’Ue è venuto meno ai suoi obblighi trovandosi nell’impossibilità di controllarle, ha precisato la fonte.

Oggi, nel corso del bilaterale Italia-Francia a Roma, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e il premier Silvio Berlusconi hanno chiesto a Bruxelles di "esaminare la possibilità di ristabilire temporaneamente il controllo alle frontiere interne" degli Stati membri.

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