Le emozioni «messe in riga»

Nelle tele di Sara Della Mea sensazioni e colori sono definiti da linee geometriche

Francesca Di Biagio

I suoi quadri sono ispirati al tema dell’eterno ricordo. Narrano esperienze di vita universali come l’amore, i legami sentimentali, il disagio sociale, la morte, attraverso immagini che sembrano riemergere dalla tela per fissarsi nella mente. Sono espressione di un lavoro finalizzato al riaffiorare della memoria che Sara Della Mea ha condotto per tre anni (dall’inizio del 2003), attraverso la ricerca e il perfezionamento di una tecnica pittorica che, tramite la stratificazione di stucco da falegname sul disegno e la successiva graffiatura, rappresentasse momenti di vita apparentemente dimenticati, ma pronti a riaffacciarsi con tutta la loro energia lungo il percorso di ogni uomo.
Con la scelta di 17 opere, l’artista ha voluto rivelare il risultato di questo studio stilistico nell’ambito della mostra, allestita fino al 25 novembre nella Galleria Bianca Maria Rizzi, in via Molino delle Armi 3, intitolata «Il rigore del caos», dove il caos è il magma formato da materia e colore e il rigore è lo schema geometrico che lo racchiude. In questo ciclo - il catalogo è di Mimmo Di Marzio - Sara Della Mea fa uso costante di linee geometriche per definire le sue pitture astratte, dove prevale l’impiego di ossidi, pigmenti di colore misti a olio, alternati a strati di stucco, tocchi di acrilico che si stagliano su tonalità e sfumature della terra quali il marrone e l’ocra, ma anche il rosso e l’azzurro.


La geometria corrisponde poi a un’esigenza di riordino sulla tela di «un impasto di emozioni e sensazioni generato da tinte, materiali ed elementi decorativi». Seppur astratti, i quadri di Della Mea hanno un forte richiamo al concreto e al romantico. La mostra rimarrà aperta tutti i giorni, tranne il lunedì e la domenica, dalle 11 alle 19.30.

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