A dare la speranza di mangiare ai senzatetto e a tutte le persone in difficoltà economiche, è lemporio della carità, il supermercato solidale della Caritas, inaugurato lo scorso aprile, allinterno della Cittadella di Santa Giacinta, la struttura di assistenza voluta dal principe Sforza Ruspoli tra via Casilina vecchia e piazza Lodi. Un «bazar di assistenza» che rifornisce gratuitamente le famiglie bisognose di viveri di prima necessità, come pane e pasta grazie a una tessera ricaricabile che viene aggiornata con certificazione Isee.
Ma se nei primi mesi di apertura sono bastate le donazioni di sponsor privati - tra i quali Sma, Sir, Bcc di Roma e Autostrade - o quelle indirette del Comune attraverso la raccolta delle monetine della Fontana di Trevi o con il progetto di volontariato «Roma non spreca» - a fare in modo che tutte le persone con basso reddito potessero fare la spesa, ora la situazione è decisamente cambiata, come spiega don Paolo Gessaga, responsabile del supermercato. «Il 5 luglio abbiamo fatto una raccolta straordinaria in 53 supermercati - spiega il sacerdote - riuscendo ad accumulare ben 17 tonnellate di prodotti alimentari. Uniniziativa che ha consentito anche alle famiglie povere di avere una vasta gamma di offerte su tutti i prodotti necessari. Prevediamo di fare unaltra raccolta in autunno». E anche le collette nei bar della capitale, dove sono stati sistemati dei salvadanai per le offerte da parte di cittadini generosi rappresentano unottima strategia per laccaparramento di fondi e per rimpolpare le casse del supermercato dei bisognosi: «I salvadanai - spiega don Gessaga- stanno funzionando bene. Sono sempre più numerose le persone che donano il resto del caffè». Ma il religioso definisce gli aiuti ancora «inadeguati». «Bisogna incrementare il settore no-food, nel quale rientrano i detersivi e i vestiti e riuscire, inoltre, a offrire prodotti alimentari freschi. Sono frequenti le richieste di un panetto di burro o una confezione di uova». Lemporio della solidarietà aiuta duecento famiglie e tra i propositi di don Gessago, anche quello di incrementarne il numero: «Speriamo di arrivare ad aiutare 500 nuclei familiari».
Emporio solidale, le monetine non bastano più
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