Economia

Enel, mercato severo su aumento e rete gas

Enel annuncia la cessione dell’80% della sua rete del gas, mentre il titolo scivola in Borsa dopo che giovedì il gruppo guidato da Fulvio Conti aveva reso noti i termini dell’aumento di capitale da 7,97 miliardi di euro. Enel ha infatti chiuso con una perdita del 5,59% a 4,18 euro, scontando il fatto che da lunedì i diritti saranno quotati separatamente: in sostanza il prezzo di ieri comprendeva già la scissione dei diritti. Lunedì prossimo la somma del valore del titolo e di quello del diritto non dovrebbero scostarsi troppo da quello di giovedì scorso. Sempre che nel frattempo Piazza Affari non dia una valutazione più negativa dell’operazione. Secondo gli analisti, inoltre, un aumento di capitale da 8 miliardi in questo momento non poteva non spingere al ribasso il titolo, soprattutto dopo le buone performance realizzate negli ultimi tempi. Il presidente del gruppo elettrico, Piero Gnudi, ieri ha sostenuto che lo sconto sulle azioni dell’aumento di capitale (pari a circa il 30% rispetto ai valori correnti del titolo) sarebbe analogo a quello praticato in altre operazioni simili: «È esattamente quello che è stato fatto in operazioni analoghe» ha affermato. Enel giovedì aveva infatti annunciato un prezzo di 2,48 euro per ogni nuova azione emessa. Da parte sua Antonio Bassanini, presidente di Cassa depositi e prestiti, ha confermato come previsto la partecipazione di Cdp all’aumento di capitale. E tutta l’operazione servirà a ridurre in misura consistente il debito del gruppo.
Anche la cessione dell’80% della rete del gas, che oggi fa capo a Enel Distribuzione, ha come obiettivo la riduzione dell’indebitamento, che in questo caso sarà di circa 1,2 miliardi di euro. Enel ha ceduto la partecipazione a una società veicolo controllata al 75% dal fondo F2i, guidato da Vito Gamberale, e al 25% da Axa Private Equity. Il prezzo previsto per l’80% è di 480 milioni di euro, che sommato al deconsolidamento del debito di Enel Rete Gas porta la riduzione totale del debito agli 1,2 miliardi indicati sopra. Prima del closing, Rete Gas distribuirà dividendi e riserve a favore della controllante Enel Distribuzione per 245 milioni. Enel Distribuzione avrà comunque un’opzione di riacquisto della quota ceduta della rete a partire dal 2014 (anno in cui si concluderà il periodo di lock up, il divieto di vendita delle azioni) fino al 2018. In alternativa sarà possibile valutare la quotazione in Borsa le azioni della Rete.
Il pagamento dei 480 milioni pattuiti avverrà in due rate da 240 milioni, di cui 170 finanziati con mezzi propri delle due società acquirenti, e 70 finanziati dalla stessa Enel con scadenza 2017 a un tasso annuo dell’8,25 per cento. La prima rata verrà versata al closing, la seconda a fine dicembre 2009. Inoltre un pool di 12 banche concederà a Enel Rete Gas un finanziamento di circa un miliardo di euro. Un’operazione che sembra avere una certa complessità dettata dalla carenza di liquidità dei mercati. Sulla valorizzazione della rete non c’è unanimità degli analisti: se c’è chi ritiene che risponda alle aspettative (e Enel dice di averla sempre valutata a 1,5 miliardi), c’è anche chi sostiene che la valutazione di 1,5 miliardi per il 100% non rifletta il valore reale della rete e che anche questo ieri abbia influito, sia pure in misura limitata, sulla discesa del titolo.
Enel Rete Gas ha una quota di mercato del 12% in termini di volumi gas distribuito, oltre due milioni di utenti connessi, con 3,6 miliardi di metri cubi venduti in oltre 1.200 comuni nello scorso anno.

Nel 2008 i ricavi sono stati di 307 milioni di euro, con un utile netto di 17,3.

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