Enel verso un mix di fisso e variabile a sette anni, con tasso al 3,5%

ATTESA L’obbligazione andrà ai risparmiatori in febbraio. Il mercato si aspetta 2 miliardi

La bozza del prospetto informativo del nuovo bond Enel, destinato alla clientela retail dopo tre anni di emissioni off limits per i risparmiatori, è arrivata sul tavolo della Consob. Lo ha dichiarato ieri l'ad Fulvio Conti. Il cda di Enel, a inizio novembre, aveva deliberato l'emissione, entro il 31 dicembre 2010, di uno o più nuovi strumenti obbligazionari, da collocare principalmente presso il pubblico dei risparmiatori retail e in via residuale presso investitori istituzionali, per un importo complessivo massimo di quattro miliardi. Stando a indiscrezioni, il bond in rampa di lancio dovrebbe limitarsi a metà dell'importo e dovrebbe quindi avere un controvalore di due miliardi.
Cifra che, come ipotizza Angelo Drusiani, gestore monetario di Banca Albertini Syz, potrebbe essere suddivisa in 1,25 miliardi a tasso fisso e 750 milioni a tasso variabile. Il motivo, spiega l'esperto, è che «esiste il rischio che i tassi di interesse di riferimento dell'area dell'euro possano tornare a salire già entro la fine del 2010 se l'economia dovesse dare segni di miglioramento. In questo caso se i mercati dovessero cominciare a scontare tale eventualità, i rendimenti dell'emissione a tasso variabile comincerebbero a salire, comportando così maggiori costi per la società emittente», che quindi, almeno in questa fase economica, dovrebbe tendere a privilegiare il tasso fisso. «Non è comunque da escludere - ritiene Drusiani - che Enel possa decidere di fare metà e metà». Ragionando invece sulla durata, il gestore di Banca Albertini Syz ipotizza un'obbligazione settennale, «come è accaduto per tutte le ultime emissioni» e, sempre sulla base di recenti bond lanciati dalla società con le medesime caratteristiche, calcola un tasso fisso nell'ordine del 3,5-3,6 per cento. Per Drusiani potrebbe invece fruttare qualcosa di meno rispetto al recente passato l'obbligazione a tasso variabile: «A causa del rischio tassi di cui sopra e approfittando dell'elevata domanda che c'è in questo momento di bond corporate, potrebbero scegliere un rendimento pari all'Euribor a sei mesi più 60-70 punti base, contro gli 80 punti base in più offerti dalla loro ultima emissione». Se l'obbligazione Enel a tasso fisso avesse un rendimento del 3,5-3,6%, sarebbe più appetibile degli analoghi Btp statali, che offrono il 2,7-2,8 per cento. Tale differenza sarebbe dovuta sia al migliore rating dell'Italia rispetto a Enel ("A+" contro "A-" secondo la scala di Standard & Poor's), sia al fatto che a parità condizioni i bond societari tendono a offrire rendimenti maggiori di quelli governativi.


In ogni caso, per capire quali saranno effettivamente le caratteristiche dell'emissione, bisognerà attendere che la bozza del prospetto riceva l'avallo della Consob, per potere così tornare al cda di Enel, che secondo indiscrezioni dovrebbe riuscire a deliberare sul lancio dell'obbligazione già nella riunione del 4 febbraio.

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