Pierluigi Bonora
da Milano
Gli asset di Yukos, lex colosso russo dellenergia dichiarato in bancarotta, interessano lItalia. Lo ha detto il premier Romano Prodi al Workshop Ambrosetti di Cernobbio. La procedura di liquidazione della società durerà infatti almeno un anno e mezzo, quindi tutte le attività saranno messe sul mercato. Yukos, allora numero uno del petrolio in Russia, è stato smembrato per fare fronte a richieste miliardarie di risarcimento da parte di Mosca, che ha incorporato nel 2004 nella sua controllata Rosneft i campi di estrazione di Yuganskneftegaz, in pratica lattività più importante della compagnia. Dopo aver accolto in pieno le istanze dei creditori (lo Stato e il gruppo Rosneft) che ne chiedevano la bancarotta, la Corte di arbitraggio ha revocato la sentenza di congelamento dei beni di Yukos che verranno così spartiti per far fronte agli obblighi. I debiti riconosciuti dalla corte ammontano a 496 miliardi di rubli (oltre 18 miliardi di dollari), contro un valore stimato dal commissario liquidatore per i resti di Yukos attorno ai 477,146 miliardi di rubli.
Sono comunque le privatizzazioni in corso nella Federazione russa a calamitare lattenzione del governo italiano. In particolare quelle riguardanti le attività di Gazprom, gigante del gas, che potrebbero essere messe in vendita. «Largomento - ha ricordato Prodi - è stato oggetto specifico e approfondito di un colloquio con il presidente Vladimir Putin più di un mese fa: abbiamo parlato di privatizzazioni di alcuni asset che sono nella Gazprom e dellinteresse italiano a procedere, a partecipare in questa gara».
Il governo ha partecipazioni significative sia in Eni sia in Enel e proprio il gruppo guidato da Fulvio Conti ha detto apertamente di voler espandere le sue operazioni in Russia, mentre lEni è in trattative con Gazprom per un possibile accordo di distribuzione del gas. «Putin - ha aggiunto il premier - mi ha ricordato che lEnel in Russia è già attiva e adesso si stanno anche aprendo nuovi spazi visto che Mosca ha espresso lintenzione di aprire mercati regionali».
Prodi ha toccato anche il tema dei rigassificatori: «Il nostro obiettivo - ha detto - è di avere tre rigassificatori entro il 2009 e cinque entro il 2015».
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