Economia

«Energia più libera: sono 700mila le famiglie con un nuovo gestore»

Maggiori benefici grazie alla concorrenza

da Milano

Liberalizzazione del mercato elettrico, ma anche chiarezza e trasparenza delle offerte a difesa dei clienti. Protezione delle fasce di consumatori meno abbienti, ma anche la possibilità di «staccare la luce» a chi ha la bella abitudine di non pagare la bolletta. Obiettivi che per Alessandro Ortis, presidente dell’Autorità per l’energia, sono conciliabili, ma a certe condizioni.
A Ortis abbiamo chiesto, innanzitutto, di spiegarci a che punto è la revisione della fascia sociale, senza la quale la liberalizzazione fatica a decollare.
«Recentemente è stato pubblicato un decreto con i criteri riguardanti un bonus, nelle bollette elettriche, per i clienti economicamente svantaggiati o per coloro che devono utilizzare attrezzature salvavita che consumano molto. Nei prossimi mesi l’Autorità definirà i meccanismi che consentono di beneficiare del bonus, retroattivamente, a partire dal 1° gennaio 2008. Il bonus potrà valere anche per il gas».
Quanti clienti prevedete che potranno usufruirne?
«A regime potrebbe interessare circa cinque milioni di famiglie».
Con il rischio che nella fascia sociale finiscano un sacco di evasori...
«Per stabilire l’accesso al bonus verrà utilizzato l’Isee (Indicatore di situazione economica equivalente, ndr): stiamo pensando di integrare i controlli usuali con altri aggiuntivi e automatici che consentano di individuare casi sospetti. Questi clienti potrebbero subire controlli già previsti dalla legge».
C’è il rischio opposto: che la definizione della fascia sociale faccia schizzare i prezzi per i clienti «liberalizzati»...
«No, la liberalizzazione, nel lungo periodo, tenderà a contenere i prezzi per tutti i consumatori, grazie alla concorrenza».
Lei dice che la concorrenza frenerà i prezzi, ma con il gas che rappresenta il 60% del combustibile usato per produrre elettricità, come è possibile una concorrenza reale?
«In effetti il crescente peso del gas nella produzione di energia elettrica rischia di portare a uno schiacciamento del mercato elettrico su quello del gas. Di qui l’esigenza di realizzare infrastrutture come rigassificatori, gasdotti e stoccaggi. Ciò per consentire a più operatori, anche diversi dall’Eni, di rifornire il mercato scongiurando l’affermarsi di oligopoli o, ancor peggio, di cartelli attorno a prezzi elevati del gas. L’avvio del rigassificatore di Rovigo e il potenziamento dei gasdotti esistenti potranno costituire un primo segnale positivo al quale, nel medio periodo, dovrebbe aggiungersi altra capacità di rigassificazione e i nuovi gasdotti Galsi e Igi da Algeria e Grecia-Turchia».
Per il momento sembra che le famiglie non abbiano molta voglia di approfittare dell’apertura del mercato...
«La piena liberalizzazione è arrivata lo scorso 1° luglio. Considerati i tempi brevi è presto per essere soddisfatti o delusi. Questo perché a una teorica libertà della domanda devono ancora corrispondere passi avanti sul lato offerta, sul quale continuano a pesare i costi elevatissimi di petrolio e gas. A fine gennaio 2007 un milione e mezzo di piccole e medie aziende aveva cambiato fornitore, mentre le famiglie che hanno fatto la stessa scelta sono 700mila circa».
È vero che in certe zone non si accumulano solo rifiuti, ma anche bollette non pagate e che lì nessuno vuole i clienti-famiglia? State pensando a facilitare i distacchi ai clienti morosi?
«È un problema reale su cui siamo già intervenuti, dando la facoltà ai venditori di chiedere ai distributori il distacco per chi non paga; ma a tutela dei clienti è stato previsto che i contratti debbano evidenziare chiaramente la possibilità di distacchi in caso di morosità. Inoltre, sono previste fasi intermedie, come solleciti di pagamento e riduzioni di potenza (fino al 15%) di avvertimento».
È vero che l’Autorità ha chiesto ai gestori di rendere noti i dati sui pagamenti delle bollette, ma senza successo? E si può sapere anche chi non paga le bollette?
«L’Enel e alcune grandi municipalizzate hanno una conoscenza maggiore dei clienti rispetto ai nuovi entranti. Ma con il Garante della privacy abbiamo previsto che i distributori mettano a disposizione di tutti i venditori che lo richiedano, e con precise cautele, alcuni dati per permettere di formulare offerte mirate. Si potrebbe prevedere in futuro un’accessibilità, sempre ben protetta, a un elenco di consumatori morosi da parte dei venditori, prima di fare i contratti.

Questo comporta riflessi delicati in termini di privacy ed è una misura che intendiamo studiare prima con il Garante».

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