da Milano
«Il termine per la riduzione della quota Eni in Snam Rete Gas deve rimanere al luglio 2007 e non essere prorogato al 2012». Resta però concretamente aperta una possibilità di slittamento al 2009, che dovrà essere discussa dall’Autorità per la concorrenza. Lo ha detto ieri il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, nel corso del suo intervento a un convegno Arel, replicando a posizioni assunte dall’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni. In ogni caso, ha aggiunto, la rete non deve finire in mano ad altri gruppi, come la russa Gazprom che si era fatta avanti per acquistare una quota importante, perché sarebbe come «cadere dalla padella nella brace». Catricalà ha poi sottolineato la necessità di «scindere la rete dagli operatori» augurandosi che per la vendita di Snam Rete Gas non si arrivi al contenzioso come per Terna.
«Certamente non si può vendere a un altro monopolista. Non vogliamo indebolire l’Eni - ha affermato - semmai vogliamo diminuire la sua forza contrattuale quando vende e aumentarla quando compra». Secondo il presidente dell’Antitrust «innanzitutto bisogna sgombrare il campo da un equivoco: la bolla del gas non è un pericolo, non esiste alcun dato che possa farcelo pensare», ha chiarito Catricalà, sottolineando che dai dati emerge che «nei prossimi anni avremo una carenza ed è quindi giusto che il gas aumenti». Quanto alla dipendenza dell’Italia dall’estero, ha puntualizzato, «non è un problema di per sé. Il problema è che siamo dipendenti da due o tre monopolisti probabilmente coordinati tra loro». «Dobbiamo avere altri soggetti a cui chiedere gas perché l’aumento dell’offerta è un bene», ha insistito il presidente dell’Antitrust, aggiungendo che «è impossibile che ci sia un solo rigassificatore» e che «è necessario investire per allargare i tubi».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.