Eni-Gazprom, due settimane per la firma

Al gruppo italiano si aprirebbe la ricerca e lo sfruttamento di giacimenti russi

da Milano

Gazprom ed Eni stringono i tempi per un accordo: i due gruppi puntano a siglare una lettera di intenti nelle prossime due settimane per la cooperazione nell’energia e nel gas. Lo hanno detto ieri i vertici delle due società. L’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, ha dichiarato che il gruppo vuole partecipare a progetti congiunti nell’energia con Gazprom, mentre Alexander Medvedev, numero uno della divisione export di Gazprom, Gazexport, ha affermato che la compagnia russa desidera essere coinvolta in progetti nel gas in Italia. Entrambi hanno parlato ai giornalisti a margine di una cerimonia sul Mar Nero per l’inaugurazione del gasdotto Blue Stream, cui hanno partecipato anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro turco Tayyip Erdogan.
Eni e Gazprom hanno infatti costruito il gasdotto tra la Russia e la Turchia. Il gas naturale trasportato dal gasdotto Blue Stream dalla Russia costituisce una «fornitura importante» perché consente di portare «alla Turchia e al Sud Europa 16 miliardi di metri cubi di gas russo. A cui si aggiungeranno altre forniture di petrolio e di gas che sono in programma da parte della Federazione russa, che diventa il più importante fornitore di tutti i Paesi dell’Europa per l’energia» ha commentato Berlusconi. Una «conquista della tecnologia e della collaborazione tra governi, istituzioni e popoli» ha aggiunto.
Il nuovo accordo Eni-Gazprom aprirebbe all’Eni nuove opportunità di partecipazione nella distribuzione europea del gas e consentirebbe a Gazprom di entrare nell’energia elettrica italiana, attraverso una partecipazione in Enipower: un’alleanza tra i due gruppi nell’esplorazione e sfruttamento di giacimenti in Russia e nelle possibili acquisizioni di società di idrocarburi nel Paese.
Secondo le prime indiscrezioni, l’intesa dovrebbe articolarsi in 14 capitoli e non dovrebbe prevedere, almeno a una prima lettura degli argomenti, la partecipazione di Gazprom nella distribuzione in Italia. Punto quest’ultimo sul quale si era aperto in Italia un confronto acceso anche alla luce dei possibili aspetti non concorrenziali messi in evidenza dal Garante per il mercato.
Ecco i punti salienti (di cui i quattro più importanti sono illustrati nella tabella qui accanto) su cui si svilupperà l’accordo che, secondo quanto annunciato da Scaroni, potrebbe registrare, già entro un paio di settimane, un primo passo formale con la firma del memorandum of understanding.
Esplorazione e sfruttamento congiunto di giacimenti di idrocarburi in Russia.
Assistenza tecnica per lo sviluppo dei giacimenti della Sibneft.
Possibile acquisizione congiunta di compagnie di idrocarburi russe.
Esami di progetti per la ricerca e la produzione in Paesi di interesse comune.
Valutazione di progetti nel settore del gas in Turchia.
Studi di fattibilità di costruzione di impianti di liquidificazione del gas.
Acquisizione di capacità di rigassificazione negli Stati Uniti.
Ottimizzazione delle attività logistiche e sviluppo di accordi su swap nel campo del gas.
Riorganizzazione delle attività commerciali di Promgas.


Partecipazione di Gazprom a Enipower per la generazione di energia.
Partecipazione e attività di distribuzione di gas Eni in Europa.
Scaroni ha detto che su questi temi è stata anche fissata una scaletta di incontri il primo dei quali è in programma per fine novembre.

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