Eni a un passo da Distrigaz Missione di Scaroni in Belgio

Vertice con il premier Leterme. Decisivo l’impegno nel gas ma Parigi non demorde

da Milano

Eni sarebbe davvero a un passo dalla conquista di Distrigaz, il gruppo belga controllato da Suez che opera nella distribuzione del gas: la novità potrebbe essere il frutto di un incontro «riservato» che è avvenuto ieri tra l’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni e il primo ministro belga Yves Leterme. Ieri, infatti, Leterme ha dichiarato che Eni è il gruppo «preferito» per l’acquisto della quota del 57,25% detenuta da Suez in Distrigaz perché è quello che si è maggiormente impegnato a sviluppare l’impianto di rigassificazione di Zeebrugge. La presa di posizione di Leterme è avvenuta dopo un incontro che si è tenuto a Bruxelles tra Scaroni e il premier stesso: l’ad Eni avrebbe illustrato l’offerta del gruppo italiano, ribadendo l’impegno più volte espresso a fare importanti investimenti a Zeebrugge. Leterme non ha però specificato se Eni è «preferita» dal governo belga, come sembra, o anche da Suez, che ha messo in vendita Distrigaz.
Il rigassificatore è strategico sia per l’Eni, che lo utilizzerebbe non solo per il mercato belga, ma, prevedibilmente, anche per quello tedesco e francese, sia per il Belgio: il gas del Mare del Nord è infatti in via di esaurimento e il Belgio, come gli altri stati europei, lo dovrà acquistare dai produttori africani e medio orientali in misura sempre maggiore. Anche perché l’unica alternativa per i Paesi del Centro-Nord Europa sarà legarsi sempre di più a Gazprom, che sta progettando un importante metanodotto che collegherà la Russia alla Germania attraverso il Baltico.
Distrigaz, che è stata messa in vendita come richiesto dalla Commissione europea per dare il via libera alla fusione tra Suez e Gaz de France, copre l’80% del mercato belga del gas e si trova in posizione strategica tra Francia e Germania, due dei più importanti acquirenti europei di gas. In gara restano comunque la tedesca E.On e la francese Edf, che potranno sempre rilanciare con offerte analoghe a quelle dell’Eni.

Tra l’altro il governo di Parigi starebbe concretamente «tifando» a favore di Edf: in questo modo Distrigaz resterebbe sempre in mano a gruppi francesi. Ancora ieri fonti di stampa sostenevano che l’offerta Eni sarebbe la più vantaggiosa: la politica però non mancherà di giocare le sue carte.

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