Estorsione, porto d'armi illegale, detenzione di denaro falso, guida senza patente (innumerevoli volte), bancarotta fraudolenta. E da oggi alla collezione di reati da parte di Fabrizio Corona si aggiunge un altro pezzo: diffamafazione aggravata a mezzo stampa, nei confronti della sua ex amica Simona Ventura. Il giudice preliminare Nicola Clivio ha rinviato a giudizio Corona, accogliendo la richiesta della Ventura e del pubblico ministero: il processo inizierà a Milano il prossimo 8 novembre. Il difensore di Corona, Giuseppe Lucibello, stamattina si era battuto a lungo per evitare al suo assistito un nuovo processo. E d'altronde il testo delle dichiarazioni che avevano sollevato le ire della Ventura si prestava anche ad una decisione diversa da parte del giudice. Nessun insulto esplicito, infatti, ma solo alcune insinuazioni piuttosto oscure che però - secondo la querela depositata dal legale della Ventura, Davide Steccanella - sarebbero risultate «subdole e minacciose», e quindi in grado di danneggiare la reputazione della show girl e presentatrice. Le frasi erano contenute in una lettera aperta indirizzata da Corona ala Ventura e pubblicata sul settimanale «Chi» il 26 agosto scorso, «due settimane dopo - come precisava il settimanale - la lite con la Ventura a Porto Cervo», di cui si erano occupate alcune riviste di gossip. Nella lettera Corona scriveva: «Quanti pranzi e quante cene abbiamo condiviso in dodici anni di frequentazione che entrambi abbiamo avuto con Lele Mora? Potrei scrivere un libro sulla Simona segreta e tu lo sai bene, molto bene. E anche Lele potrebbe farlo». Nella querela Ventura parla di una «frase subdola e minacciosa anche nei toni (...
) offerta all'ignaro lettore, legittimato a pensare le peggiori cose possibili» su una «professionista che cerca di fare al meglio il proprio lavoro che si basa soprattutto sul reciproco rispetto che si è creato con chi la segue da anni».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.