Prima o poi doveva succedere, anzi: strano non sia successo prima. Insomma, Call of duty Black Op7, il nuovo capitolo della saga, è un flop, e lo dico io che da anni gioco solo a Call of Duty, mangiandomi con entusiasmo una minestra riscaldata dopo l’altra, ma quando è troppo è troppo. Nei video su Youtube e su Reddit c’è anche chi parla di “truffa”, un po’ esagerati, tuttavia capisco perché.
Call of Duty Black Ops 7 dà quella sensazione immediata e fastidiosa di essere un DLC mascherato da gioco nuovo, un’espansione riciclata e pure un po’ sbiadita (se chi legge non conosce il termine DLC, significa contenuto aggiuntivo, a pagamento, di un gioco), non un titolo che ogni anno pretende di ripresentarsi come se avesse rivoluzionato il mondo. Call of Duty è Call of Duty, ma Activision dorme.
Perché non ha semplicemente rallentato, ha proprio smesso di accelerare, fidandosi del fatto che il marchio avrebbe continuato a fare tutto il lavoro al posto suo. Quest’anno però di è trovata con due competitor, uno prevedibile, l’altro no. Il confronto con Battlefield 6 (non è la prima volta, le altre battaglie le vinse Cod, quindi erano tranquilli) che al lancio ha superato sette milioni di copie in tre giorni e ha registrato un picco di circa 750.000 giocatori contemporanei su Steam, numeri confermati da SteamDB e dai report Certificati Circana che indicano anche come sia diventato il gioco più venduto dell’intero 2025 su Xbox e PC e il secondo più venduto su PS5.
E poi, sorpresa per tutti, c’è ARC Raiders, la vera mina sotto il tavolo, non ho resistito neppure io. Un gioco nuovo, una nuova IP, nessun rituale industriale, nessuna eredità da difendere, con persino una modalità in singolo dove i giocatori, seppure nemici, possono allearsi perché i veri nemici sono le macchine (gli ARC, appunto): un’idea fatta bene e portata fino in fondo. Al lancio su Steam aveva già superato i 260.000 giocatori contemporanei e nei giorni successivi invece di calare come fanno quasi tutti gli shooter appena escono si è messo a salire. Tre settimane dopo era già oltre i 480.000 giocatori simultanei, confermati sia da PC Gamer sia da SteamDB. In alcuni giorni il picco ha superato i 416.000 anche fuori weekend.
Se si allarga lo sguardo oltre il PC, la fotografia diventa ancora più imbarazzante per COD: su tutte le piattaforme (PC, PS5, Xbox series), ARC Raiders ha superato i 700.000 giocatori online nello stesso momento, con stime di vendita che sono già oltre i 4 milioni di copie. Non è hype, raga: è passaparola. È una curva che sale perché la gente ci gioca e dice agli altri di giocarci, il comportamento tipico dei giochi vivi, l’effetto WOW.
Ma torniamo al disastro Black Ops 7. Su Steam il picco è stato 81.000, in qualche caso poco sopra gli 86.000, a seconda del giorno analizzato: comunque sempre nella stessa fascia bassa, e comunque lontanissimo dai 230.000 di BO6 dodici mesi prima. In Europa le vendite sono crollate di oltre il 50% rispetto a BO6, e nella settimana di lancio BO7 ha venduto il 63% in meno di Battlefield 6. In Giappone è andata ancora peggio: 12.311 copie su PS5 nella prima settimana, il peggior debutto retail della storia della serie, con la versione PS4 sotto le 1.800 unità. Non sono numeri da “percezione soggettiva del giocatore” (Cod ha sempre molti haters): sono dati di mercato.
Il quadro finale è semplice: se ripeti lo stesso gioco ogni anno, nello stesso modo, e con lo stesso automatismo produttivo, il mercato prima o poi ti manda il conto, e prima o poi (e di poi Activision ne ha visti tanti) arriva un terzo incomodo (ARC Raiders) ha romperti quelle poche uova nel paniere che rivendi ogni anno a peso d’oro, solo che Call of Duty non è più la gallina dalle uova d’oro. Intendiamoci, Black Ops 7 non è un fallimento assoluto (su console ha comunque un pubblico, perché COD ha sempre un pubblico) però è un fallimento rispetto alle aspettative del brand, alla sua storia, a una certa presa in giro verso i player che c’è sempre stata ma non in modo così plateale, e soprattutto rispetto a ciò che succede intorno. Battlefield 6 ha ritrovato identità e potenza. ARC Raiders è esploso perché porta qualcosa di nuovo, con un entusiasmo che cresce giorno dopo giorno. Black Ops 7 sembra un downgrading di Black Ops 6, quello dell’anno scorso era più bello, più curato (per questo era meglio un DLC).
Black Ops 7 è rimasto fermo mentre tutto intorno correva (oltretutto corre voce che avessero già sviluppato BO7 mentre stava per uscire BO6, il che spiega perché sembri più vecchio del primo). In ogni caso quando un gioco resta fermo (lo scrivo, ma magari fosse rimasto fermo, meglio fermo che peggio), a un certo punto la gente smette di pagare per muoversi sempre dentro lo stesso corridoio. Ah, e dimenticavo la campagna: la più brutta mai realizzata, qui il parere è unanime (ho visto solo il video, la campagna l’ho sempre odiata sia nei videogiochi che nella realtà). E io? L’ho comprato. Ci gioco? Sì, alternandolo a ARC Raider.
Ma perché ci gioco? Perché sono scemo e anche perché non ho quattordici anni, ottanta euro posso anche permettermi di buttarli via, però mi sento così in colpa che ne ho dati altri ottanta di mancia al primo rider che mi ha portato il pranzo. Che sorpreso mi ha detto: «Ottanta euro? Ma grazie!» prendendomi per Elon Musk. «Lascia perdere, colpa di Call of duty». «Eh?». «Vai, caro, vai».