No, no, no, no, no! Invece sì. A maggio avevo scritto un pezzo intitolato Ve lo avevo detto, e in rete mi avevano insultato, “non capisci niente, boomer, è l’annuncio ufficiale”. Dicevano che esageravo, che Rockstar non avrebbe mai rimandato ancora GTA 6, e sto parlando dell’ultimo rinvio, quando annunciarono che sarebbe uscito a maggio del 2026, e ora? L’hanno rimandato di nuovo, bro, boomer ditelo a vostra sorella. Non so se ridere o piangere o cercare di farmi assumere alla Rockstar per vedere che combinano, cosa hanno sul serio, o chiedere la cittadinanza in Vice City.
Mi vengono pure dei dubbi. Che sia un esperimento di antropologia applicata? Quanto può attendere la specie umana prima di perdere la fede in un videogioco? Mi viene il dubbio che negli studios di Rockstar non stiano più sviluppando Grand Theft Auto, stanno sviluppando la speranza, stanno sviluppando il limite della pazienza degli altri, stanno sviluppando la fede in una nuova religione, non stanno sviluppando un cavolo, forse è la più grande
trollata della storia dei videogiochi, sviluppano trailer, magari neppure quelli perché li fanno con Sora 2, o con la Sora Lella, magari alla Rockstar non c’è più nessuno, magari sono tutti morti (tutti no, la mia amica Shelly, che abita a Edimburgo davanti a una sede della Rockstar mi tiene aggiornato, e uno la sera lo vede sempre uscire, uno c’è, ma, dice Shelly, “è sempre più sconsolato”).
Comunque sia siamo oltre il marketing, oltre l’hype, oltre la metafisica, oltre la rottura di qualsiasi palla, nessuno capisce cosa c’è sotto (se cercate tra i miei pezzi sui rimandi, non so più quanti ne ho scritti, però io una teoria ce l’ho, è per questo che ero scettico: le console hanno un hardware troppo poco performante, non possono farlo uscire solo per un super PC da gaming, cercano di adattarlo e non vogliono compromessi e si sono incartati nel divario tra il gioco che hanno in mano e quello che da dare a noi, a chi di noi, e come).
Piccolo recap, tanto per ricordare la cronologia ufficiale e l’estenuante attesa di noi player: una sequenza di rinvii così lunga che a leggerla ci si sente invecchiare in tempo reale (tenuto conto che io non sono un ragazzino, e nel frattempo ho compiuto cinquantacinque anni, mi chiedo se sarò vivo quando uscirà davvero, quasi quasi spero non esca mai). Comunque sia: 2018: annunciano che ci stanno lavorando. Nessuna data. 2020: leak anonimo parla di “uscita nel 2023”.
Rockstar non smentisce (che è come confermare, all’epoca ancora ci credevamo). 2021: si parla di “2024, al massimo”. 2022: un insider giura che “è quasi pronto”. Forse intendeva il trailer. 2023: il trailer arriva, ma del gioco nessuna traccia. 2024: fissano “autunno 2025”. Ok, ci crediamo ancora (quasi tutti, io no, e come sapete mi hanno insultato). 2025: rinvio a maggio 2026, nooooo, però... però stavolta l’hanno detto seriamente... Molto più seriamente delle altre volte.
Proprio ufficialmente. Ufficialmente e seriamente. Qui ho pure discusso con il mio amico Zyo. “Scommetti che rimandano di nuovo?”. “Ti sbagli, non possono un’altra volta”. Peccato non abbia scommesso niente. Fine 2025, rinvio a novembre 2026.
A metà 2026 (mi porto avanti): nuovo rinvio, presumibilmente annunciato in un trailer che rinvia il rinvio che so, al 2027. (Intanto, in diretta da Edimburgo, ieri notte: “È uscito”. “Chi?” “Quello della Rockstar”. “Fermalo”. “Dai, su...”. “Che faccia ha?”. “Sembra sconfuso”. “Fagli qualcosa”. “Cosa, ma sei scemo”. Alla fine si è appassionata anche Shelly, ogni sera guarda il tipo della Rockstar che esce).
Nel frattempo nel mondo cambiano le console (a proposito sembra che arriverà una nuova XBOX che costerà circa mille dollari, e considerate che per le console attuali, PS5 e XBOX serie X, ancora non hanno fatto niente di serio perché i giochi vogliono venderli anche a quelli con le console più vecchie), cambiano i presidenti americani, guerre e paci, inflazioni, test atomici, e GTA 6 resta lì, sta diventando una leggenda metropolitana digitale, ormai
nessuno prende più gli annunci ufficiali sul serio (ora mi credete? Abbiate fede in me, non nella Rockstar!), figuriamoci i leak e i rumors.
GTA SEI scemo tu che ci credi ancora. A questo punto io venderei il gioco così com’è: senza disco, senza download, solo una confezione vuota con scritto “Arriva presto”, edizione speciale, magari, toh, pure un abbonamento annuale per dire “ce l’ho”, almeno pagare qualcosa. Io lo comprerei, molti lo comprerebbero, a scatola chiusa, a scatola vuota, come un’opera di Marcel Duchamp, altro che banana di Cattelan, come un’opera di Piero Manzoni, al posto della Merda d’artista una bella confezione con un GTA 6 d’artista: sarebbe l’esperienza più
realistica che chiunque abbia mai creato. A pensarci GTA 6 è già il gioco perfetto: non delude mai, dato che non esce mai. E in fondo, come scriveva Cesare Pavese, “aspettare qualcosa è sempre meglio che non aspettare niente”. Solo che sta diventando un gioco per giovani, per quasi giovani.