da Milano
Sergio Marchionne «sposta le sue bocche di fuoco» sullUe, facendosi capofila della rivolta delle case più efficienti sul contenimento della Co2 contro un progetto di riforma che, paradossalmente, finirebbe per penalizzare proprio loro, a vantaggio delle gamme più inquinanti dei produttori tedeschi, come dichiarato dallad torinese al Giornale. A ritornare sullargomento è stato ieri il Financial Times, con un articolo intitolato «Marchionne va in guerra contro le esagerazioni di Bruxelles». «Perché mai - si chiede Ft - i più efficienti, nel caso dellauto, come nel caso delle centrali energetiche, dovrebbero pagare anche per conto dei meno efficienti? La risposta è che i tedeschi sono stati finora i più abili nellattività di lobbying». La Commissione Ue ha pubblicato, nel dicembre 2007, una proposta di regolamento sulla riduzione delle emissioni di Co2 delle autovetture. Questa proposta si inserisce in un complesso quadro normativo volto alla graduale riduzione delle emissioni in genere prodotte dalle auto, iniziato con i regolamenti noti come Euro 2-3-4, e ora completato con il regolamento conosciuto come Euro 5-6. Liniziativa disegna una prima fase di riduzione volontaria e responsabile da parte dei costruttori che si concluderà nel 2011 e una seconda fase regolamentata che inizierà il primo gennaio 2012.
Da questa data chi metterà in commercio una gamma di veicoli che producono Co2 oltre i valori limite (i 130 grammi/km devono essere diminuiti di altri 10 g/km attraverso interventi tecnologici) dovranno pagare ingenti ammende sulla quota di emissioni che eccede il tetto. Le somme sono fissate per valori crescenti per ogni anno.
«I criteri adottati per calcolare i valori limite di Co2 - spiega Gianfranco Simonini, esperto in questioni normative legate allautomotive - sono molto discutibili. Si basano, infatti, su una formula complicata, che tiene conto del peso medio delle vetture di ogni produttore e finisce, conseguentemente, per far gravare i maggiori sacrifici sulle case che in gamma hanno maggiori modelli di dimensioni ridotte, più efficienti da un punto di vista ambientale».
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