«Entro tre mesi fermeremo tutte le fughe radioattive»

La Tepco, il gestore dell'impianto nucleare di Fukushima, stima di fermare del tutto la perdita di radioattività in 3 mesi, contestualmente all'avvio del sistema «stabile di raffreddamento dei reattori e delle barre di combustibile». Lo prevede il piano illustrato presentato ieri dai vertici della società.
Il primo passaggio è fermare la diffusione delle radiazioni ai diversi livelli, dall'acqua al sottosuolo, fino al recupero dei detriti e alla copertura degli edifici stessi, danneggiati dalle esplosioni di idrogeno avvenute nei primi giorni della crisi. Quanto alla messa in sicurezza dei reattori, la Tepco ipotizza di essere in grado di ottenere «l'arresto a freddo entro sei-nove mesi». «È un passo importante - ha detto in un'altra conferenza stampa il ministro dell'Industria, Banri Kaieda - perché rappresenta lo sforzo per passare dalla fase d'emergenza a una di lungo periodo di stabilizzazione e superamento della crisi». La gravità dell'incidente nucleare di Fukushima è stato portato da 5 a 7 da governo nipponico, il massimo livello della scala internazionali Ines che è anche quello dato al caso più grave, registrato a Cernobyl nel 1986. Gli esperti, tuttavia, hanno rimarcato le diversità tra i due incidenti, a partire dalla contaminazione radioattiva.
Intanto il Giappone e gli Stati Uniti hanno annunciato ieri una partnership pubblico-privata per la ricostruzione delle regioni del nord-est del Giappone devastate dal sisma e dallo tsunami dell’11 marzo scorso.

«Il Giappone presenterà il suo piano di ricostruzione e vorremmo cooperare con gli Stati Uniti e con altri paesi per realizzarlo rapidamente», ha detto il ministro degli Esteri giapponese, Takeaki Matsumoto, al termine dell’incontro con il segretario di Stato Usa Hillary Clinton.

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