Enzo Biagi contro i socialisti: le nobili origini di un dissidio

Paolo Martini, Tv sorrisi e milioni. L’avventurosa storia dei divi e della televisione italiana, Grandi Edizioni Italiane, 1985, lire 14.000, 243 pagine.
Pagina 87: «Il 20 ottobre 1984 Biagi scrive una lettera all’Europeo per fare alcune precisazioni e conclude così: “Imparo, ancora, che i socialisti non mi digeriscono. Non si direbbe, ma che stomaci delicati”».
Pagina 88: «Il Messaggero spara un titolo a sei colonne per dire: “Biagi alla Rai: un miliardo e mezzo”. E subito esplode violentissima la polemica. Nessuno si interessa più dei contenuti di “Linea diretta”, il nuovo programma che Biagi sta preparando per Raiuno: lo scontro diventa politico. (...) Il contratto di Biagi è di durata triennale e la cifra di un miliardo e mezzo è al lordo delle ritenute fiscali e della dichiarazione delle tasse. Il fisco, su cifre di quest’ordine, si mangia il 60 per cento. La polemica è violentissima e vede schierati in prima fila contro Biagi i socialisti; i giornali si occupano quasi ogni giorno, per tre mesi, di questo nuovo caso, con commenti e inchieste.

È molto difficile ricostruire per filo e per segno lo svolgimento della battaglia sul contratto di Enzo Biagi, diventato improvvisamente argomento di primario interesse nazionale, con governi, segreterie di partito e organi direttivi dell’ente di Stato impegnati nella rissa».

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