Da E.ON un contributo all’efficienza energetica Italia vero Paese chiave

Dal vostro punto di vista di produttori e fornitori di energia sia al mercato domestico sia a quello delle imprese, come si sta riflettendo la crisi economica sulla domanda di elettricità? Esiste una correlazione anche con il quadro regolatorio del settore?
«Oggi in Italia - risponde l’amministratore delegato di E.ON Italia, Klaus Schäfer (nella foto) - ci stiamo confrontando con uno scenario economico e politico complesso, che si riflette anche in un calo dei consumi energetici. In effetti, la crisi si è fatta sentire: a partire da ottobre 2008 si è registrato un forte decremento della domanda di energia elettrica rispetto all’anno precedente, fino ad arrivare a una flessione massima di oltre il 12% ad aprile rispetto allo stesso mese del 2008. Si è poi aggiunta una fase d’instabilità dettata anche da un quadro normativo in continuo cambiamento, poco rassicurante per gli operatori che intendono investire nel mercato italiano e che crea una significativa difformità nel funzionamento dei mercati e delle borse energetiche, tale da rendere difficile per le aziende estere operare in Italia e per il Paese importare competitività da altri mercati. Mi riferisco, in particolare, all’adozione da parte del governo e dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas di alcune misure come la “Robin Tax”, il “Must Run” e il “Virtual Power Plant”».
Che Cosa pensa del provvedimento del «Must Run» e come crede che questo impatti sulle strategie dei produttori di elettricità come E.ON?
«L’Autorità per l’energia ha modificato i criteri d’identificazione degli impianti sotto regime di “Must Run”, introducendo il concetto per cui un impianto essenziale è individuato, oltre che per la sicurezza della rete, anche per fini economici. Il provvedimento rappresenta un potenziale passo indietro rispetto al processo di liberalizzazione del mercato, con conseguenze negative sullo sviluppo del parco produttivo e con effetti positivi irrisori sul costo del kWh per i clienti finali. Riteniamo che sia necessario prevedere una forma di contribuzione più equa e spalmata su tutto il sistema, che non veda solo pochi produttori farsi carico di spese derivanti da un mancato sviluppo della rete».
Ritiene che la proposta di rendere obbligatorio il «Virtual Power Plant» sia una misura efficace per l’abbattimento dei prezzi?
«In un contesto di libero mercato il “Virtual Power Plant” facoltativo rappresenta un interessante strumento contrattuale che aggiunge canali di vendita/acquisto di energia elettrica a quelli consueti. A nostro avviso, l’adozione di questi strumenti è indice di un contesto di mercato evoluto e liquido. Siamo favorevoli alla pluralità di piattaforme di scambio, ma devo fare un paio di osservazioni: lo strumento proposto deve essere inserito correttamente a condizioni di mercato e in modo simmetrico spalmato tra gli operatori sull’attività di generazione e vendita. Solo in questo modo la misura non sarebbe lesiva della concorrenza. C’è il rischio potenziale che questo meccanismo che obbliga operatori energetici come E.ON a cedere un’importante quota della propria capacità produttiva renda non giustificabili nuovi investimenti».
Quali ripercussioni potrebbe avere sul settore energetico l’incremento di un punto percentuale della «Robin Tax?»
«La “Robin tax” poteva essere comprensibile quando è stata istituita, circa un anno fa, con il petrolio a 170 dollari a barile. Non si capisce invece perché ora, con il Brent a 50 dollari, la “Robin Tax” invece di essere eliminata rischia di aumentare, visto che un emendamento approvato stabilisce di aumentarla da 5,5 al 6,5% a favore dell’editoria legata ai partiti politici e alle cooperative. In particolare va a colpire quei settori dove ci sono gli investimenti più attivi, con costi che si aggravano per gli operatori e con il conseguente rischio di bloccare la crescita».
In sintesi, quali sono le principali richieste che si sentirebbe di fare al legislatore italiano per favorire una reale concorrenza sul mercato, che avvantaggi tanto gli operatori quanto i consumatori?
«È necessario incrementare la concorrenza nel settore dell’energia e ritengo che sia l’unico modo efficace per arrivare in modo strutturale e duraturo a un contenimento dei prezzi dell’energia per i clienti finali. A mio parere, le recenti misure governative non incentivano questa dinamica ma anzi, potrebbero danneggiare i diversi produttori di energia elettrica con un’incisività che varia in base alle diverse caratteristiche del parco generazione di ciascuno, senza abbattere significativamente i costi a carico dei consumatori finali. E necessario un quadro normativo stabile per agevolare investimenti consistenti e a lungo termine, soprattutto alla luce dell’attuale crisi economica, dando vita a un mercato forte, competitivo e integrato con l’Europa. La stabilità del quadro normativo è condizione imprescindibile per gli investimenti capital intensive nel settore dell’energia».
L’Italia è tra i Paesi che si sono impegnati a raggiungere gli obiettivi del pacchetto climatico 20-20-20. In quest’ottica quali sono gli obiettivi di E.ON nel mercato energetico italiano per i prossimi anni?
«Una tra le sfide più importante per i Paesi, e per l’Italia in particolare, è la ricerca di un mix di produzione energetico equilibrato, con l’obiettivo di unire sicurezza delle fonti e contenimento dei prezzi, rispettando l’ambiente. A tal fine, è necessario contenere la dipendenza del nostro Paese dal gas, investendo in altre fonti quali le rinnovabili e cercando poi nuove frontiere in Italia quali il nucleare ad esempio.

Credo che l’Italia sia un Paese chiave per lo sviluppo energetico europeo e ritengo che in questo contesto, E.ON può dare un importante e sempre maggior contributo al sistema economico italiano sotto molteplici aspetti: sul fronte dell’efficienza energetica, dell’innovazione scientifica e tecnologica e della concorrenza».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica