nostro inviato a Düsseldorf
La battaglia per Endesa è archiviata, il gruppo tedesco E.On ora guarda avanti, agli impianti che riceverà dallEnel dopo laccordo dello scorso anno che ne faranno il gruppo europeo con la presenza più diffusa, e alla Russia.
E la sconfitta spagnola è stata archiviata anche dalla Borsa che lo scorso anno ha premiato il titolo con un balzo del 42%, come ha ricordato ieri a Düsseldorf lad Wulf Bernotat presentando i conti 2007 e il piano industriale al 2010. Le cifre dello scorso anno sono presto dette: fatturato in crescita del 7%, utile netto di 7,2 miliardi e dividendo che sale del 22% a 4,1 euro per azione contro i 3,35 dello scorso anno.
In futuro saranno necessari, però, enormi investimenti, che stanno già comportando un aumento del debito che è salito di 5,9 miliardi nel solo 2007 a 24,1 miliardi (e nel 2008 l'utile è previsto stabile rispetto al bilancio precedente), mentre la trattativa con Enel-Acciona per la cessione degli asset di Endesa Europa sta richiedendo più tempo del previsto e la chiusura dell'accordo potrebbe slittare nella seconda parte del 2008. Il nodo sarebbe tutto nel prezzo: le banche cui è stata affidata la trattativa sarebbero ancora lontane da unintesa.
Quanto agli investimenti, E.On prevede di spendere non meno di 50 miliardi entro il 2010, soprattutto nella costruzione di 17 nuove centrali a carbone e a gas in Europa e Russia. Ed entro il 2015 E.On vuole avere una potenza disponibile superiore del 50% dellattuale, toccando i 90mila megawatt. Ed è proprio a Est che E.On guarda per crescere dopo lacquisizione di Ogk 4. Sui 38 miliardi che verranno investiti in centrali, 11 andranno in Germania, il resto allestero, Italia compresa, per la quale tuttavia E.On non vuole fare cifre fino alla chiusura dellaccordo per lacquisto di Endesa Europa. Un altro obiettivo di E.On è crescere nel gas: 10 miliardi di metri cubi lanno. Ma anche E.On ha i suoi problemi ambientali e prevede di spendere miliardi per ridurre le emissioni.
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