Nasce una nuova cordata per il nucleare italiano. La tedesca E.On e la francese Gdf-Suez hanno siglato un protocollo dintesa per lo sviluppo dellatomo in Italia, lanciando così il guanto di sfida alla cordata italo-francese composta da Enel ed Edf. Il governo italiano punta a coprire nel 2030 il 25% del fabbisogno nazionale con il nucleare e solo la metà di questa fetta dovrebbe arrivare proprio dal consorzio Enel-Edf. Cè ampio spazio, quindi, per altre cordate che vogliano entrare nellindustria tricolore dellatomo.
Sia E.On, sia Gdf hanno però voluto sottolineare subito come siano comunque a favore di una forte cooperazione con utility locali, così come con società energivore italiane. In particolare, le due società, «esamineranno tutti i punti chiave relativi ai nuovi investimenti nelle centrali nucleari come la tecnologia, lindividuazione dei siti e le partnership industriali. Si impegneranno in tavoli di dialogo con le autorità nazionali e locali volti a promuovere un quadro regolatorio stabile, chiaro e prevedibile». «Apprezzamento» per liniziativa è stato espresso da A2A, secondo la quale laccordo «rende più concreta lidea di un consorzio per il nucleare che A2A sta auspicando».
Secondo Stephane Brimont, presidente e amministratore delegato di Gdf-Suez Energy Europe, «laccordo costituisce un primo passo nella nostra cooperazione per fornire un contributo alla rinascita del nucleare in Italia». Servirà però il «completamento del quadro regolatorio già ben avviato, di una forte partnership industriale aperta ad altri partner italiani e europei e di un processo competitivo per lacquisizione dei siti nucleari disponibili». Per Klaus Schafer, ad di E.on Italia «se le condizioni nel mercato italiano evolveranno nella direzione auspicata, la nostra cooperazione con Gdf-Suez potrebbe contribuire nel futuro alla costituzione di un ulteriore consorzio».
Nessun indizio sulla tecnologia che potrebbe venire scelta dal nuovo consorzio, anche se nei giorni scorsi lamericana Westinghouse ha fatto sapere di stare proponendo la sua tecnologia nucleare AP1000, rivale dellEpr scelto da Enel ed Edf, a tutte le grandi utility europee interessate al nucleare in Italia.
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