E.On pronta per il nucleare del Belpaese

I tedeschi si candidano a investire nel settore. L’ad Bernotat: «Vogliamo collaborare». Già incontrati Eni ed Enel

da Roma

La tedesca E.On è pronta a investire nel nucleare in Italia: «Sono consapevole che il dibattito su questo tema è difficile - ha detto ieri a Roma l’ad del gruppo, Wulf Bernotat - anche in Germania ne stiamo discutendo in modo approfondito, ma penso che i due Paesi sarebbero svantaggiati se non riuscissero a riattivare l’utilizzo del nucleare». E.On è il secondo operatore europeo del settore, con sei impianti attivi in Germania, e Bernotat ha avviato un giro di incontri per valutare le possibilità reali anche in Italia: ieri ha visto il presidente dell’Autorità per l’energia, Alessandro Ortis, mentre in un prossimo futuro è previsto un incontro con il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. Sul fronte industriale, Bernotat ha già incontrato i vertici di Enel e di Eni: fonti del settore sostengono infatti che il gruppo di Scaroni è interessato alla costruzione di nuove centrali ed ha anche gli ingenti mezzi finanziari per realizzarle. Un piano per il rilancio del nucleare in Italia dovrebbe comunque prevedere il coordinamento di molti attori per arrivare alla costruzione di un numero sufficiente di centrali tale da realizzare economie di scala. E ci sarebbe quindi anche spazio per i tedeschi.
Ma la società di Düsseldorf non è solo interessata al nucleare: l’ad di E.On Italia, Klaus Schäfer, ha illustrato i piani di sviluppo nel nostro paese, a partire dall’integrazione di Endesa Italia (salvo le attività che andranno ad A2A, il cui scorporo è previsto entro fine anno). Domani, inoltre, E.On inaugura la nuova centrale di Livorno Ferraris, in Piemonte, che porterà la potenza complessiva degli impianti italiani di E.On a 6mila megawatt.
E.On, però, intende anche crescere nel gas: così oltre al rigassificatore in costruzione al largo di Livorno assieme a Iride, il gruppo tedesco ne ha uno in progetto a Monfalcone e un altro in Croazia, a Krk, non molto distante dal confine italiano.

Nel 2009 verrà deciso l’investimento in un gasdotto che collegherà l’Austria (dove si trova un vero e proprio «hub» del gas) con l’Italia: «Il completamento del progetto e l’inizio dell’attività sono previsti entro il 2015 - ha detto Bernotat - considerando i terminali nell’Adriatico e il collegamento con l’Austria, l’Italia diverrà un punto di snodo centrale per l’approvvigionamento di gas nell’area mediterranea».

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