«Episodi gravi, puniremo i responsabili»

Il questore Vincenzo Indolfi ha passato una domenica in costante collegamento con la sala radio della questura. Fino a tarda sera i suoi uomini hanno dovuto fare gli straordinari per tenere a bada gli ultrà che manifestavano per le vie del centro. Dopo che la situazione è tornata alla calma, Indolfi fa un po’ il punto della situazione: «Si sono verificati una serie di gravi episodi. Quelli che i nostri agenti hanno documentato e segnalato saranno oggetto di accurate indagini. Chi ha provocato danni verrà perseguito».
Quanto meno amareggiato per il pomeriggio di paura il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, che commenta: «Certamente per i fatti di Arezzo si è trattato di tragedia, ma brutta è stata anche la reazione di quasi tutti i tifosi». I sassi contro i commissariati e i pestaggi degli operatori di stampa «non hanno alcuna giustificazione - dichiara Lombardi -. Prendersela con i giornalisti è come sparare sulla croce rossa e comunque non si risponde al turbamento con atti vandalici». Cose, secondo il prefetto, «che nulla hanno a che vedere con lo sport. Bisogna recuperare il senso della misura o il calcio rischia di morire.

La polizia lavora negli stadi con difficoltà e non è giusto l’atteggiamento ostile verso gli agenti. Ripeto, occorre recuperare il buon senso». In ogni caso, il Viminale sta valutando l’ipotesi di «valutazioni» immediate sui fatti accaduti ieri, circostanza fatta presente anche dalla Federazione.

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