«Era solo una questione di buon senso»

Il sottosegretario Romani: il governo non poteva lasciare gli italiani senza i gol della domenica

L’onorevole Paolo Romani, sottosegretario allo Sviluppo Economico e con delega per le Comunicazioni, è il personaggio chiave nella trattativa tra Lega Calcio e Rai. È anche grazie alla sua mediazione se già da questa sera potremo vedere gli highlights di A e B sulle tv in chiaro.
Onorevole Romani, possiamo dire che il calcio in chiaro si è salvato in corner?
«Giovedì Lega Calcio e Rai non avevano trovato l’accordo per una cifra che non era poi così elevata (circa 6 milioni di euro): preso atto della rottura, ho messo in campo la mediazione del governo che è andata oltre la moral suasion dei giorni scorsi. In fin dei conti, non era concepibile che gli italiani non potessero più vedere il calcio sulle tv generaliste».
È insomma arrivata la famosa imposizione dall’alto...
«È arrivata la politica del buon senso e quella del fare, tratti distintivi di questo governo, in una situazione che altrimenti difficilmente si sarebbe smossa in maniera positiva».
Si è seduto a un tavolo con i vertici di Lega Calcio e Rai?
«Non proprio, però ho passato tutta la mattinata al telefono con Claudio Cappon, Claudio Petruccioli, Adriano Galliani e Antonio Matarrese: entrambe le parti erano disponibili e decise nel voler trovare un accordo soddisfacente e, dopo qualche difficoltà iniziale e qualche impuntatura, siamo riusciti a chiudere la trattativa abbastanza rapidamente. L’intesa trovata va a vantaggio di tutti, nel rispetto ovviamente dell’indipendenza delle aziende».
Soddisfatto?
«Certamente.

Anche tenuto conto del fatto che nel Paese c’è una sacrosanta abitudine ai gol della domenica: lasciar cadere tutte le trattative per una manciata di milioni, sarebbe stato un vero peccato. Ora gli italiani avranno la possibilità e la certezza di vedere lo spettacolo del calcio, cui tutti siamo affezionati».

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