Cronache

Erano ladri gli zingari di Voltri

Si facevano passare per poveri nomadi in cerca di un tetto sopra la testa, ma erano una banda di ladri che agiva su più regioni e che aveva come propria base i ruderi di Voltri. Gli stessi da cui sono stati fatti allontanare dal Comune di Genova che temeva eventuali crolli.
Per l’esattezza, gli zingari rubavano motori marini in Toscana e poi cercavano di rivenderli a Genova. Quattro cittadini romeni sono stati così bloccati dagli agenti della Polizia ferroviaria del capoluogo ligure. Per tre di loro è scattata l'ordinanza di custodia cautelare; al quarto sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Ai quattro stranieri gli uomini della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento di Polizia Ferroviaria per la Liguria di Genova sono arrivati indagando sui numerosi furti di rame ferroviario avvenuti nel ponente cittadino.
Nel corso di un controllo presso la stazione di Genova Voltri, gli agenti hanno notato i quattro mentre trasbordavano da un'auto ad un'altra alcuni motori marini fuoribordo, tutti quattro tempi, uno da 150 cavalli e gli altri di potenza di poco inferiore, del valore complessivo di circa 50 mila euro.
I successivi accertamenti hanno permesso di scoprire che i motori erano stati rubati nel porticciolo turistico di Portoferraio (Livorno) e dovevano essere piazzati nel porto di Genova Sestri Ponente.
È risultato inoltre che le due autovetture utilizzate per movimentare la refurtiva erano di provenienza illecita. La prima, una station wagon, era stata rubata qualche notte prima a Genova Cornigliano, mentre la seconda, un fuoristrada, circolava con l'assicurazione contraffatta.
I quattro (Mihai Farcas, di 32 anni, Daniel Florin Iordanescu di 25 anni, Nicolae Ispir, di 34 anni e Marcel Sau, di 29 anni, tutti romeni e nomadi, tre dei quali appunto già dimoranti a Genova nelle fatiscenti case di Voltri recentemente sgomberate) hanno presentato ai poliziotti passaporti molto probabilmente falsificati. Si teme infatti che i quattro, con altre identità, abbiano commesso altri crimini da qualche parte in Italia.

Sono ora in corso indagini per accertare la loro vera identità, individuare i destinatari della refurtiva e gli autori degli altri reati.

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