nostro inviato a Londra
Senza saperlo si era lasciata alle spalle la terza bomba, quella che ha squarciato la carrozza del treno esplosa a Edgware Road. Ma senza rendersene conto è andata incontro alla quarta bomba nellesplosione che ha devastato lautobus numero 30 a Tavistock Square.
Ilaria Cella, 31 anni, si definisce ora «una miracolata». Giovedì era a bordo della metropolitana quando è stata costretta a scendere proprio allaltezza di Edgware Road. Da lì ha preso un secondo treno, ma il copione si è ripetuto: allarme e uscitaa Baker Street. Fino allarrivo sul double-decker, lautobus a due piani esploso alle 9.47, «il primo che passava in quel momento».
Lei era sul quel bus, ma dellesplosione non ricorda nulla: «Dopo lo scoppio ho perso i sensi per alcuni minuti - ha raccontato -. Quando ho aperto gli occhi, ho raccolto quel che restava dei miei vestiti e sono scesa dalla scala che crollava dietro di me. Ho visto brandelli di corpi, gente insanguinata e spaventata». Ma lei non si era accorta di nulla: «Sul pullman non ho notato niente di particolare. È troppo facile parlare adesso di un giovane che maneggia uno zainetto. Tutti lo fanno. Io non ho visto nulla di strano, altrimenti sarei scesa subito e avrei dato lallarme».
Ora sta bene Ilaria e nonostante lo choc muove le prime critiche ai soccorsi: «Sono arrivati molto tempo dopo lesplosione e io sono riuscita a entrare in ospedale solo intorno alluna e mezza perché Londra era bloccata». Poi il pensiero va a chi non è ancora uscito dallincubo: «Spero che tutti i dispersi stiano bene». Ilaria presto tornerà nella sua casa nei pressi di Notting Hill Gate. Per lei, linferno è solo un brutto ricordo.