Milano - Ornella Vanoni bisogna incontrarla. Una diva. Una diva fin da quando alza lo sguardo per salutare, poi sorride e ritorna nel suo mondo al di là, e chissà dov’è. La Vanoni, che ha appena compiuto 74 anni, dopodomani pubblica Più di me, praticamente un disco perfetto: l’ha interpretato in duetto esibendo la sua classe stellare, cantando i suoi classici con il meglio che c’è in giro, da Gianni Morandi ai Pooh a Fiorella Mannoia, aggiungendoci due canzoni inedite. Uno è il singolo Solo un volo, registrato con Eros Ramazzotti. L’altro è Amiche mai, che è intenso e strepitoso e non solo perché l’altra voce è quella di Mina. C’è in tutto l’album una levità aristocratica, qualcosa di impercettibile eppure dolce che avvolge gli arrangiamenti trasformando ogni brano in una storia a sé e tutto il disco nel romanzo di una vita. E lei, che all’inizio era intimidita all’idea di rimettersi così in gioco dopo cinquant’anni di carriera, di sicuro lo sa e difatti accende lo sguardo quando inizia a parlarne lentamente, maliziosamente, da diva.
Signora Vanoni, nel disco canta con Dalla...
«Quel bugiardo...».
Cominciamo bene.
«No, lo dice sempre lui di sé: sono il più grande bugiardo in circolazione».
E poi ci sono Baglioni, Mannoia, persino Jovanotti. Manca solo il duetto con Gino Paoli.
«Lui mi aveva detto di sì, poi ci sono stati problemi tecnici e tutto è finito prima di iniziare».
Però c’è Giusy Ferreri in Una ragione di più. E questa nessuno se l’aspettava (e il brano è uno dei migliori del disco).
«Quella ragazza deve ancora maturare ma è già un sogno. L’hanno criticata però diamole tempo e sono sicura che non ci deluderà: anche quando è arrivata Carmen Consoli, tutti l’hanno massacrata. E Jovanotti? Dicevano: ma quello chi è? Quando lo vidi per la prima volta, pensai: questo ce l’ha scritto in fronte che ce la farà».
E Mina?
«Ha scelto lei il pezzo. Noi due siamo come Coppi e Bartali. Almeno, alla gente piace vederci così».
Con chi avrebbe voluto cantare?
«Con Laura Pausini o Zucchero. O anche Sting. Ma non è stato possibile per problemi di tempo».
È il momento delle celebrazioni: sabato concerto dal vivo in piazza Duomo a Milano e il 20 dicembre show in prima serata su Raiuno.
«Presenterà Claudio Cecchetto, forse. Ma voglio tutti i miei amici cantanti, farò come i tedofori con la fiaccola olimpica: voglio che ciascuno si passi un pezzo della mia storia».
E che storia.
«Ma non ci voglio pensare: chi pensa troppo al passato si dimentica del presente».
Il suo passato è anche storia della canzone italiana.
«E vabbè. Ma ora sono abbastanza serena, e questo conta. A parte la stanchezza. Con tutti questi impegni per il disco, vado a dormire alle otto di sera, mi sveglio a mezzanotte per mangiare una banana e poi di nuovo a letto».
Niente mondanità?
«La mondanità mi annoia. Ormai la gente parla ma non dice nulla».
Allora guarda la tv?
«Per carità: nelle fiction, a parte la Ferilli o Nancy Brilli, quasi tutti sussurrano. E quando un attore non sa recitare, sussurra. E poi tutti gli uomini hanno gli occhi azzurri, che noia. Guardo un po’ Fox Crime. E mi manca il Dr House. Oltre a Sex and the city, ovviamente».
I reality show?
«Ma basta. La nostra vita è già come in quel film, il Truman Show. Che bisogno c’è di sedersi davanti alla tv e vedere due concorrenti che non dicono nulla?».
Allora la politica. La tv ne è piena.
«Sono stufa di sentire questo teatrino di “non politica”. Per carità, Santoro è bravissimo. E anche Vespa. Ma da loro non si capisce nulla, troppi pettegolezzi, troppa confusione».
Meglio il passato.
«Almeno una volta i politici che contavano erano quattro. Ora sono duecento».
Niente mondanità, niente tv. Non rimane che l’amore.
«Da nove anni non sono più fidanzata. L’ultima storia è finita in modo squallido: un altro così non lo voglio più. L’altro giorno un corteggiatore - uno noioso - ha preteso che fissassi io il ristorante, e va bene. Ma poi si è presentato a casa mia e mi ha detto: vieni giù con l’ombrello perché forse piove. Io gli ho risposto: mi piace la pioggia e poi andiamo qui vicino. Ma lui: quando l’uomo ha una linea, la donna deve seguirla. Gli ho detto addio in trenta secondi».
Allora neanche l’amore. Però è in forma.
«Ho fatto una dieta stranissima: mi svegliavo al mattino e dovevo mangiare zucchine. Però mi ha fatto bene. Prima mangiavo e bevevo da morire: avevo una faccia che sembravo Cip e Ciop.
Lei prega?
«Sì, la fede mi ha aiutato. Ma prego solo Gesù: lui mi sta simpatico».
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