Abili e arruolati. Tutti recuperati e pronti a scornarsi per tre punti fondamentali. Con la consapevolezza che chi perde saluta i mondiali. Allora dellammazza-caffé Croazia e Giappone si ritrovano faccia a faccia come otto anni fa. Secondo turno del girone H in Francia, dove gli orientali avevano conosciuto anche la sconfitta contro la debuttante Giamaica.
Oggi la squadra di Zico sembra più attrezzata, ma nellesordio contro lAustralia ha dimostrato di avere un serbatoio ridotto (dall1-0 per i giapponesi all80 si è passati all1-3 finale) e poca esperienza internazionale. La buona notizia per lex fantasista dellUdinese è il recupero di Nakamura a centrocampo, uomo di passo e cervello. «Ha avuto dei problemi prima con la gamba destra e poi con la febbre - dice Zico -, ma la temperatura è scesa e si è allenato regolarmente». A posto anche il terzino Kaji, a centrocampo esordio per il brasiliano Santos. Il ct giapponese non predica rivoluzioni, nonostante il clima teso in ritiro: «Se non prenderemo tre punti perderemo quattro anni di lavoro. Ma non possiamo cambiare tutto solo perché abbiamo giocato male gli ultimi 10 contro lAustralia. Il nostro stile resterà lo stesso».
La Croazia, che ha quasi bloccato il Brasile con una prova di contenimento, deve cambiare pelle e provare a mettere sotto il Giappone. Sarà in campo, fascia di capitano al braccio, Niko Kovac. Il numero 10 era stato costretto a uscire per una botta al costato rimediata da Ze Roberto. «Ho ancora dolore, ma ho giocato con ferite più gravi - spiega il centrocampista -. Spero che Dio cassista e la vittoria sia nostra».
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