da Roma
In permesso premio dal carcere, sequestra quattro ragazze romane rilasciandole ore dopo a Caivano, in provincia di Napoli. Ma viene riconosciuto dalle foto segnaletiche e fermato al rientro nel penitenziario di Sulmona. La notte brava di Sabino DAlfonso, 45enne di Villa Literno con precedenti per violenza e rapina, comincia alle 22.30 del 6 agosto, quando di fronte al Teatro Marcello intercetta quattro giovani studentesse di medicina romane, reduci dalla visita a una mostra alle Scuderie del Quirinale. Per celebrare il suo ultimo giorno di libertà, DAlfonso le sequestra minacciandole con una pistola e le porta a Cinecittà per incontrare «amici» che però non ci sono. Le ragazze lo implorano di lasciarle andare, ma luomo prosegue per la Campania. Una delle amiche riesce a mandare un sms al fratello, che avverte la squadra mobile di Roma che, a sua volta, allerta la stradale di Napoli. Alle 3 di notte, in un casolare di Caivano, DAlfonso si ferma e chiede a una delle ragazze di avere un rapporto sessuale con lui. «Abbiamo cominciato a urlare, a piangere, tutte insieme», racconta una delle studentesse dopo la brutta esperienza. Così, di fronte alla reazione disperata delle ragazze, DAlfonso rinuncia allo stupro e si dilegua a piedi. Le studentesse tornano subito in autostrada, dirette a Roma. Qui vengono intercettate dalla stradale e, di fronte agli uomini della mobile romana, guidati da Luca Armeni, identificano il pregiudicato, indicando anche la marca del suo cellulare, il colore del cappellino e sottolineando che luomo teneva la pistola nascosta in un impermeabile «k-way». Il pomeriggio successivo luomo viene beccato appena rientra in cella. Ha ancora con sé i tre oggetti indicati dalle ragazze.
Esce in permesso premio, rapisce quattro ragazze
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