Cronache

Escluso dalla sua squadra perché disabile

«Mio figlio non voleva diventare un campione, ma semplicemente giocare a basket insieme agli altri ragazzi della sua età. È consapevole della sua malattia, ma come tutti i suoi coetanei aveva solo voglia di fare sport». È delusa e amareggiata la madre del ragazzo di 14 anni affetto da una malattia metabolica, escluso dalla squadra di basket Asd Loano a causa delle difficoltà di apprendimento e di linguaggio. «Mio figlio adesso gioca a basket con la playstation perché non gli hanno permesso di continuare a praticare uno sport che lo coinvolgeva tanto».
A raccogliere la denuncia della donna è stata il consigliere regionale per le pari opportunità Maruska Piredda (Idv) che ha parlato di un atto «discriminante e incivile». «Non posso credere che nella Regione che ha ospitato meno di due mesi fa i Global Games riservati agli atleti disabili, una società sportiva dilettantistica abbia rifiutato il diritto sacrosanto di un ragazzo a fare sport solo perché comprende più lentamente dei compagni gli schemi tattici del basket - scrive Piredda -. Non posso credere che proprio a Loano, sede del villaggio olimpico dei 1.500 atleti dei Global Games, un ragazzo disabile e il proprio fratello siano stati messi alla porta da una società che, oltretutto, ha sempre incassato con regolarità le quote di iscrizione pagate dalla famiglia».
Dura la replica del presidente dell’Asd Loano, Marco Vignola: «Amarezza e delusione nel leggere la nota della Piredda dove si accusa il Basket Loano “Elio Garassini” di aver escluso per la sua disabilità il ragazzo. Non si è informata della reale situazione».
Secondo Vignola, «tre anni fa il basket Loano, conscio dei suoi limiti organizzativi e educativi, aveva
accolto il ragazzo dopo che la famiglia si era già rivolta senza successo ad altre due società sportive savonesi».
Ma la situazione, afferma Vignola, »è andata peggiorando e sono aumentate le difficoltà nel dover gestire l’allenamento della squadra nonostante la diversa educazione e crescita sportiva del ragazzo disabile.

Vignola auspica di poter avere «un incontro con il consigliere Piredda e tutta la commissione pari opportunità per una reale verifica dell’ attività svolta dalla società sui campi e nelle palestre».

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