Bari - Esplosione nella tarda mattinata nella strada San Girolamo di Bari dove è crollata una palazzina. Lo scoppio forse è stato provocato da una fuga di gas. Bilancio: tre persone morte e altre quattro ferite coinvolte nello scoppio che ha devastato l'edificio. La prima persona trovata morta è stata una anziana di 80 anni; le altre due trovate successivamente sono un'altra donna e un uomo. Dalle macerie sono state tratte in salvo tre persone, mentre un quarto ferito, in modo lieve, quando c'é stata l'esplosione non si trovava nell'edificio ma è stato investito dai detriti. Al momento il cumulo delle macerie è ancora alto, ma i soccorritori sperano che il bilancio attuale possa essere quello definitivo. Sul posto sono ancora al lavoro gli operatori del 118 con due ambulanze, vigili del fuoco polizia e carabinieri, con il comandante provinciale, colonello Antonio Bacile. E' ancora lì anche il sindaco di Bari, Michele Emiliano.
Le vittime Angela Nitti, di 80 anni, Nicola Sassanelli, di 46 anni, Teresa Paradiso, di 89 anni: sono questi, secondo le prime notizie, i nomi delle tre persone morte nel crollo
La gente del quartiere si è riversata per strada, intimorita dal forte boato che ha preceduto il crollo. La palazzina, al civico 6 di strada San Girolamo, è un edificio di tre piani: l'esplosione ha sventrato l'immobile ed ha fatto crollare la parte posteriore dell'edificio. Al piano strada si trova un salone da barba che è stato completamente distrutto.
"Si è sentito prima un grande boato e poi una nube bianca si è sollevata e si è visto volare tutto all'aria, infissi, suppellettili, di tutto": Stella Ventrella, amica di famiglia di una delle persone che abitava dentro la palazzina crollata racconta così quello che ha visto mentre stava passando dal civico 6 di via San Girolamo. Oggi era chiuso il barbiere, che di solito la domenica è sempre aperto, che si trova al piano strada. Nello stabile pare che abitino anche tre bambini i quali al momento dell'esplosione si trovavano fuori casa per fare una passeggiata insieme con i parenti.
Un vigile fuori servizio il primo ad accorrere Si chiama Vito, ha una quarantina di anni, ed è un agente di polizia municipale, la sua matricola é la numero 300: è stato il primo a scavare con le mani tra le macerie. Vito stava passeggiando in borghese, era fuori servizio, nella strada San Girolamo ed era ormai distante dal luogo dell'esplosione quando ha sentito il boato ed è tornato indietro correndo e si è subito dato da fare per dare soccorso alle vittime del crollo. E' stato lui, insieme con altri, ad estrarre i primi due feriti da sotto le macerie. L'uomo ha lavorato senza sosta, scavando nelle macerie con le mani. Si è fermato, stremato, solo per bere un po' d'acqua. All'ANSA ha dato solo il suo numero di matricola e il nome. Non vuole aggiungere altro: "non sono a caccia di pubblicità ", ha detto.
Il dolore di una figlia "Lo voglio abbracciare, che brutta morte ha fatto. Non mi chieda niente. Non è giusto. Questa morte non è giusta. Lo voglio abbracciare forte, forte, mio padre, vi prego, vi prego, se lo porteranno via, lo so". Sono le parole di disperazione della figlia di Nicola Sassanelli, di 46 anni, una delle tre vittime. La giovane donna, una ventenne, è stata tra le prime ad arrivare davanti alla palazzina crollata e ha subito avuto un cattivo presentimento, cominciando ad urlare, a piangere e a chiedere insistentemente del padre, supplicando i soccorritori di cercarlo sotto le macerie.
Soccorritori guidati anche da un cellulare Hanno scavato secondo le tecniche adoperate in questi casi, nei punti ritenuti strategici, ma anche lasciandosi guidare dalle situazioni contingenti, quasi dall'istinto. E così i vigili del fuoco - riferisce il comandante provinciale Giovanni Micunco - hanno cercato febbrilmente di trarre in salvo le persone sepolte seguendo anche, in un caso, il flebile suono di un cellulare che squillava sotto le macerie. Mentre suonava, i pompieri scavavano e quando il suono è diventato più forte hanno scavato ancora più forte. "Purtroppo - dice Micunco - questa lotta contro il tempo, contro la morte ha avuto l'esito che si temeva. Il cellulare era indosso a un uomo che è stato trovato morto". Si trattava di Nicola Sassanelli. Anche una delle due donne morte è stata ritrovata grazie ad un segnale: un gatto ha iniziato ad aggirarsi nel luogo dove era rimasta sepolta e poco dopo quello stesso luogo è stato puntato da un cane dei carabinieri. I vigili del fuoco hanno cominciato a scavare in quel punto e hanno trovato il corpo della donna.
Ce l'hanno fatta invece una donna con due bambini, probabilmente suoi figli, usciti quasi indenni dall'esplosione e che sono state aiutati sembra da passanti a venire fuori dalle macerie prima ancora che arrivassero i vigili del fuoco. "Continuiamo a scavare - dice Micunco - a cercare in ogni dove sotto le macerie, ma ormai siamo pressoché certi che lì sotto non ci sia più nessuno".
Il cordoglio di Napolitano Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dolorosamente colpito dal drammatico bilancio di vite umane e di feriti nella sciagura nel popolare quartiere di San Girolamo a Bari, ha incaricato il prefetto del capoluogo pugliese, Carlo Schilardi, di rappresentare alle autorità cittadine e alle famiglie delle vittime il suo profondo cordoglio e di esprimere ai feriti il fervido augurio di pronta guarigione. Lo si legge in una nota del Quirinale.
Famiglia salva per miracolo La sorte ha risparmiato un'intera famiglia - marito, moglie e due figli - che pure si trovavano nello stabile in un appartamento al secondo piano. L'edificio comprendeva un piano terra e altri due piani. Quando c'é stato lo scoppio - riferiscono i soccorritori - la famiglia si trovava nel loro appartamento in una stanza che corrisponde all'unica parte dell'edificio che non è crollata, la facciata esterna del palazzo, che dà sulla strada.
Mentre il resto dello stabile si è accartocciato in un lampo, quell'appartamento è rimasto in piedi. I quattro, aiutati dai soccorritori, sono così riusciti a venir fuori attraverso le macerie e a mettersi in salvo.
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