Esquilino, giorni contati per la sala scommesse

La Hbg Betting non sarebbe in regola con i permessi

La sala scommesse dell’Esquilino è destinata a chiudere. Dopo mesi di polemiche, un ordine del giorno del consiglio del I municipio, presentato a luglio da An e Ds e un’interrogazione parlamentare ai ministri dell’Economia e dell’Interno, firmata nello stesso mese da Fabio Rampelli, esponente di Alleanza Nazionale, la questura di Roma solo ora si è accorta che qualcosa non andava.
«Da una revisione della relativa pratica, è emerso che la società HBG Betting srl (cui fa capo la sala scommesse) non risulta essere titolare della prescritta concessione dell’amministrazione autonoma del Monopoli di Stato per l’accettazione di scommesse sportive», si legge nel documento che la Questura il 10 ottobre ha inviato al commissariato di Polizia del Viminale, all’ufficio territoriale del governo e al presidente del I municipio. Eppure la questura ad agosto aveva detto il contrario. Rispondendo a una lettera inviata dal presidente del consiglio municipale, Letizia Cicconi, che metteva al corrente della problematica emersa con l’apertura della sala scommesse, il questore Fulvi in persona a inizio agosto spiegava che «l’ufficio ha valutato i requisiti richiesti dalla legge, in presenza dei quali non può esimersi dal rilasciare le autorizzazioni richieste». Tutto a posto, quindi, secondo il questore. Le leggi sono rispettate, le autorizzazioni non mancano, per cui si può aprire la sala scommesse, al cui interno si trovano anche slot machine. E questo nonostante la presenza di una delibera del consiglio comunale che vieti l’apertura nel centro storico di sale per videogiochi. Due mesi dopo, invece, ci si rende conto che così non è, che manca l’autorizzazione del monopolio.
Nella stessa lettera della questura si legge anche che la sala scommesse può praticare la raccolta del gioco a distanza. «Ma quel tipo di attività dalla sala scommesse non è mai stata svolta», puntualizza il consigliere di An, Federico Mollicone. «Per noi la lettera della questura è comunque una vittoria, il segno che avevamo ragionare a denunciare la situazione - continua l’esponente di An - Ma ora ci domandiamo perché il ministro non ha risposto all’interrogazione parlamentare e quali provvedimenti verranno presi adesso dalle autorità competenti nei confronti della sala scommesse».

Nell’attesa di risposte, oggi verrà presentato nel consiglio del I municipio un ordine del giorno con cui si chiede la chiusura dell’esercizio. E lunedì, dalle 14 alle 17, è in programma una seduta straordinaria sul tema della sicurezza all’Esquilino.

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