Essere barbone è anche una scelta Parla una volontaria della Cri

Sui quotidiani di oggi ho trovato molte parole (di giornalisti e di lettori) sulla tragedia della morte del senzatetto sotto i portici del teatro Carlo Felice. Ho letto molte critiche all'assistenza pubblica e privata che avrebbe abbandonato al suo destino un poveraccio al quale pare (non certo dalle Forze dell'ordine ma da qualche sciagurato appartenente ad una generazione da noi stessi cresciuta in un permissivismo senza regole) siano state portate via le coperte con cui si riparava. Non sono mai stata tenera con la nostra amministrazione comunale che più volte bacchetto su altri temi, ma sarebbe bene che persone che nulla conoscono del fenomeno «barbonismo» si documentassero prima di scrivere delle sciocchezze. Non è vero che non vi è assistenza ai senza tetto da parte del Comune, per non parlare dell'esercito di benemeriti volontari delle numerose associazioni che passano anche le notti delle feste a battere caruggi e vie della nostra città per portare aiuto ai diseredati che vivono in strada. Ma il «barbonismo» è purtroppo una tragica scelta di vita motivata da infinite tragedie private, talvolta dalla più o meno grave malattia mentale, dall'alcol o dalla droga. È difficilissimo, spesso impossibile salvare queste persone dalla loro scelta di vita, pochi sono quelli che si convincono a lasciarsi aiutare, nonostante la buona volontà e l'impegno di numerose associazioni di volontariato e anche delle Istituzioni. Non è «bello», come ha scritto qualcuno, che queste cose succedano, ma purtroppo spesso non è evitabile, e solo chi conosce il variegato terribile mondo dei senza tetto lo può comprendere a fondo.

Chi si vuole documentare su questa angosciosa e poco conosciuta realtà vada a leggersi il libretto «Genova profonda» (librerie del centro e Porto antico) dove almeno due capitoli sono dedicati a questo scottante problema che ad oggi non ha purtroppo una soluzione preconfezionata e sicura.
*Volontaria CRI
Cavaliere al merito della Repubblica Italiana

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