«Un’estate di calo, ma a settembre andrà meglio»

Sono tutt’altro che positivi i dati sugli afflussi degli stranieri a Roma e nella nostra regione nel periodo luglio-agosto ma Andrea Costanzo, presidente di Fiavet Lazio, prevede - meglio, si augura - «una ripresa a cominciare da settembre». Una rinascita probabile perché peggio di così non si può, viene da aggiungre, dopo aver annotato i numeri emersi da una ricerca effettuata dall’associazione da lui diretta, che conta su quattrocento fra agenzie di viaggio e tour operator del Lazio.
Costanzo, qual è al momento la situazione?
«Non buona, finora registriamo una media del 15 per cento di riduzione di flussi turistici verso la capitale e di un 20 per cento in meno per le altre destinazioni del Lazio».
Quali sono i motivi di questa flessione?
«La crisi, certamente. Ma anche la cattiva pubblicità, calcoli che per esempio c’è un calo del 6 per cento di arrivi dal Giappone da quando alcuni giornali locali hanno riportato i casi di turisti che a Roma hanno pagato conti a dir poco esagerati».
Lei crede nella ripresa?
«Sì, le nostre imprese sono solide e la maggior parte ha esperienza ultradecennale, in grado di superare la crisi. Ma per fare questo è fondamentale che le istituzioni e gli istituti di credito siano al fianco delle imprese, non solo perché mantengano standard di qualità e personale qualificato, ma anche per permettere loro quegli investimenti necessari in ricerca e sviluppo come la ricerca di nuovi mercati emergenti, lo sviluppo di nuove tecnologie applicate alla vendita e la formazione e l’aggiornamento del personale».
Dunque possiamo aspettarci una rinascita settembrina?
«Sì, del resto il mercato si è leggermente spostato, luglio e agosto sono mesi di bassa stagione per le capitali europee. Invece, seppur di poco, le richieste per settembre e ottobre mostrano una tendenza crescente rispetto al pronostico. Anche nel settore congressuale, dove Roma ha molte carte da giocare, i prossimi mesi registreranno un cambiamento di tendenza che lascia ben sperare».
Quali sono le strategie future per rilanciare il turismo?
«Ben vengano le iniziative di grandi eventi che l’amministrazione capitolina si appresta a organizzare. Siamo favorevoli e appoggeremo qualsiasi novità possa convogliare interesse e traffico verso il nostro territorio. Non dobbiamo però dimenticare che serve migliorare i servizi e le strutture: mobilità, servizi di accoglienza, attività culturali devono essere adattate al pubblico e veicolate all’estero quali servizi di qualità in grado di stimolare la richiesta».
Roma non sfrutta al meglio le attività culturali e attrattive turistiche?
«Diciamo che le attrattive offerte sono tantissime e pure di qualità; ma molti eventi, troppe iniziative e certi luoghi, non vengono ancora veicolati nel giusto modo all’estero. Da settembre ci attendono grandi appuntamenti fieristici a Parigi, Londra e in tante capitali mondiali. Si tratta di occasioni fondamentali per cavalcare la ripresa proponendo le nostre mete con tutta la loro potenzialità».
Quali sono le strategie riguardo a prezzi e servizi?
«Sotto questo aspetto occorre fare molta strada perché le nostre destinazioni tornino ai primi posti nelle preferenze degli stranieri. Altri Paesi offrono un prodotto maggiormente competitivo con qualità di servizi spesso superiori.

Le strategie di sviluppo turistico devono essere condivise da tutta la filiera, dalla guida al taxi, dall’hotel al ristorante: tutti uniti nel proporre un prodotto che esalti qualità, buon prezzo, cultura dell’accoglienza e tanta cortesia. Con il giusto spirito di rinnovamento che spesso la crisi economica produce l’imprenditoria del turismo saprà analizzarsi, migliorarsi e presentarsi rinnovata».

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