Per evitare attacchi e dare il buon esempio, i reali di Spagna, Juan Carlos e Sofia, questanno hanno giocato danticipo. Aria condizionata rigorosamente limitata - non potrà scendere sotto i 25 gradi -, soggiorno nella residenza di Palma di Mallorca ridotto di almeno due settimane - non accadeva da decenni - e uscite col megayacht «Fortuna» parecchio ridimensionate - ogni pieno costa 26mila euro -. Mentre il Paese vive una crisi economica gravissima, meglio stringere la cinghia prima di essere presi dassalto da giornali e opinione pubblica. Perché le vacanze di capi di governo, famiglie reali e presidenti vari - si sa - sono il tallone dAchille dei potenti, il gossip da ombrellone più quotato e losso più ghiotto da spolpare, specie in tempi di magra come questi.
Le ferie servono certamente ai leader per ricaricarsi, ma più spesso ai cittadini per farsi il fegato amaro. Lusso, lusso, lusso è la parola dordine. E poi polemiche, polemiche, polemiche. Il record degli ultimi anni spetta certamente a Nicolas Sarkozy. Dai tempi di Cécilia, cioè della candidatura, fino alla mondana unione con Carla Bruni, dopo lelezione, è stato un susseguirsi di mini-scandali. Nel 2005 fu il jet privato delluomo daffari Vincent Bolloré e poi le vacanze sullo yacht del finanziere a Malta a spingere lopposizione a urlare allo «scandalo». Di più: all«indecenza». Nel 2007 ancora Bolloré di mezzo, ma con un cambio di dama: Sarkò presidente, al fianco la sua Carlà, è tornato in crociera a Malta con aereo privato e panfilo. «Questo viaggio non è costato un solo centesimo al contribuente», ha risposto stizzito il leader francese, per poi ricordare i precedenti illustri di politici come il socialista Léon Blum, ospiti in passato della famiglia Bolloré. Ma non è finita: cinque mesi fa è stata la volta della vacanza da 50mila euro in Messico, con albergo da 3.900 dollari a notte.
Chi ha pagato il soggiorno, è il tormentone dei contribuenti. Lo stesso tormentone che ha ossessionato Tony Blair quando fu ospite della pop star Robin Gibb (Bee Gees) a Miami nel dicembre 2006. La passione per gli yacht ha spesso inguaiato il premier, immortalato sorridente - e non era neppure la prima volta - alla guida del «Good Vibrations» (un catamarano da duemila euro al giorno) ai Caraibi mentre i servizi segreti inglesi sventavano il cosiddetto 11 settembre britannico.
Neppure laustero José Luis Zapatero è scampato indenne alle polemiche. Nel 2005 dallaeroporto di Lanzarote (Canarie) furono portati via durgenza gli immigrati da mesi rinchiusi nella sala transito dello scalo. Il premier atterrava lì per le vacanze e non poteva essere disturbato, nemmeno alla vista.
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