Uno scandalo e un nipotino fra Hillary e la Casa Bianca

Imbarazzanti rivelazioni di stampa sui favori scambiati con la Boeing. E diventare nonna mette l'accento sull'età

Uno scandalo e un nipotino fra Hillary e la Casa Bianca

New York - Tra relazioni pericolose e il volo della cicogna, per Hillary Clinton la corsa verso la Casa Bianca rischia di rivelarsi sempre più in salita. L'ex First lady, sebbene non abbia ancora sciolto le riserve sulla sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2016, è data da tutti i sondaggi come la super-favorita tra i democratici. Più in generale, sono tanti gli americani che la vorrebbero vedere alla Casa Bianca, da dove per otto anni il marito Bill ha guidato la Nazione, e la figlia Chelsea ha trascorso una parte importante della sua adolescenza.
Tuttavia oltre al sostegno popolare e ai finanziamenti a raffica, piovono sul capo di Hillary anche insidie non certo trascurabili. A tirare fuori gli scheletri dall'armadio dell'ex first lady è un'inchiesta del Washington Post, con la quale sono emersi particolari potenzialmente scottanti tra lei e il colosso aerospaziale Boeing. Ma le grane per l'ex titolare di Foggy Bottom arrivano anche dalla vita personale: la notizia della gravidanza della figlia Chelsea, infatti, ha spinto la destra a calcare la mano sull'età, considerata un po' avanzata, della potenziale candidata alla presidenza. I pensieri maggiori però arrivano dal rapporto con Boeing, che il quotidiano della capitale definisce «un'utile relazione». Clinton è stata un forte alleato della società, e il Washington Post ricorda che nel 2009, durante un suo viaggio in Russia all'inizio del mandato come segretario di Stato, caldeggiò Mosca a firmare un maxi-accordo per l'acquisto di aerei. Solo qualche tempo dopo Boeing staccò un assegno da due milioni di dollari finanziare il padiglione americano dell'Expo di Shangai. Un risultato di cui si fece lustro la stessa Hillary. In entrambi i casi, secondo alcuni esperti legali, ci sarebbero gli estremi di una violazione delle norme etiche previste per coloro che sono al servizio del Dipartimento di Stato. Dopo la super-commessa russa conclusa nel 2010 per 3,7 miliardi di dollari, inoltre, Boeing donò 900mila dollari alla Clinton Foundation, la fondazione di famiglia dell'ex coppia presidenziale.
Ma non è tutto. I legami con la società sono riemersi meno di un mese fa, quando Tim Keating, responsabile delle relazioni tra Boeing e il governo, nonché ex consigliere di Bill Clinton, ha co-organizzato un evento di raccolta fondi per il Super Pac «Ready for Hillary», che sostiene la - potenziale - corsa dell'ex First lady alla Casa Bianca. A gettare acqua sul fuoco è il portavoce della ex senatrice, Nick Merrill, il quale precisa che la Clinton ha portato avanti «il lavoro che ogni segretario di Stato dovrebbe fare e ciò che il popolo americano si aspetta, soprattutto in tempi economicamente difficili». «Lei ha sostenuto con orgoglio il business americano - continua - cogliendo ogni occasione per promuovere gli interessi commerciali del Paese all'estero». Gli fa eco il portavoce di Boeing, Sean McCormack, precisando che l'azienda considera la sua cooperazione con il governo per incoraggiare le esportazioni come un «reciproco interesse istituzionale».
Dal professionale al personale, a creare grattacapi all'ex capo della diplomazia americana ci si è messa anche la cicogna. Giovedì l'ex first lady ha commentato a caldo la lieta notizia che la figlia Chelsea aspetta un bambino proprio nel corso di un'iniziativa sui diritti delle donne della Clinton Foundation. Ma quello che sembrava un punto di forza può rivelarsi un boomerang.

La destra americana ha dato una valenza tutta politica alla gravidanza, con il sito conservatore Drudge Report che stuzzica «Grandma Hillary», nonna Hillary: la potenziale candidata alla Casa Bianca, infatti, nel 2016 non sarà soltanto un po' avanti nell'età, ma addirittura con un nipotino.

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