Erdogan sgombra, Istanbul in rivolta

In serata il blitz della polizia a Gezi Park. Molti feriti, gli oppositori invadono le strade della città

Erdogan sgombra, Istanbul in rivolta

Istanbul - Riesplode la tensione in Turchia, dopo che ieri sera il premier Recep Tayyip Erdogan ha ordinato alla polizia di prendere d'assalto Gezi Park, sgomberando con la forza l'ultima ridotta a Istanbul della protesta anti governativa che aveva visto scendere in piazza nei giorni scorsi in tutto il paese decine di migliaia di giovani. Centinaia di agenti anti-sommossa, appoggiati da mezzi blindati e idranti, sotto una raffica di candelotti lacrimogeni, alle nove di sera hanno attaccato la cittadella costruita dagli indignados turchi nel parco, la cui distruzione annunciata aveva scatenato due settimane fa le prime proteste.
Poco prima del blitz nel parco simbolo della rivolta anti Erdogan dei giovani turchi, davanti a decine di migliaia di sostenitori convocati ad Ankara dal suo partito islamico Akp, il premier aveva lanciato un ultimatum agli occupanti di Gezi: intimando loro di andarsene subito, altrimenti la polizia avrebbe saputo «cosa fare». Due ore dopo, l'assalto. Gli agenti sono intervenuti con estrema brutalità. Ci sono stati numerosi feriti e arresti, hanno riferito diversi manifestanti su Twitter. Al momento dell'attacco nel parco c'erano, stando alle immagini di Halk tv, anche diversi bambini. Un giovane sarebbe stato investito da un blindato della polizia e sarebbe grave. Le ambulanze, secondo i dimostranti, non sono state autorizzate a entrare nel parco. L'accesso a Gezi è stato vietato anche ai giornalisti.
Subito dopo la conquista della zona da parte delle forze anti sommossa, sono entrate in azione le ruspe che hanno iniziato a smantellare tende e strutture costruite dagli indignados. Il blitz ordinato da Erdogan riaccende la tensione nel paese. La piattaforma Taksim che riunisce i 116 movimenti della protesta ha convocato una manifestazione oggi pomeriggio a Taksim, proprio mentre il partito di Erdogan terrà un secondo comizio, che spera di trasformare in una oceanica prova di forza dei suoi sostenitori. Su Twitter i manifestanti hanno lanciato dal canto loro un appello perché su Piazza Taksim ci sia oggi un milione di oppositori. Alla notizia dell'assalto contro Gezi Park, migliaia di manifestanti sono accorsi verso Taksim, ma sono stati bloccati dalla polizia. Per tutta la serata la gente ha continuato a confluire in direzione della piazza. Barricate sono state erette dopo lo sgombero sui viali di accesso. Molte persone si sono dirette nel centro città anche dalla costa asiatica attraverso il ponte sul Bosforo. Sui social network si sono moltiplicate le denunce dei manifestanti per la brutalità della polizia. Su Twitter sono state diffuse numerose foto di feriti, anche bambini di 5 o 6 anni colpiti, sembrava, da pallottole di gomma. Concerti di protesta di clacson e pentole sono scattati nella megalopoli del Bosforo, ad Ankara, a Smirne e in altre città. Nella capitale, migliaia di manifestanti si sono riuniti nel Kugulu Park, altro luogo simbolo della protesta dei giovani turchi. Dopo l'apparente distensione di venerdì - Erdogan aveva promesso di non toccare il parco prima della decisione finale dei tribunali - si è quindi tornati al muro contro muro. Gli irriducibili di Gezi ieri mattina avevano respinto l'intimazione di Erdogan, rifiutando di andarsene, e annunciando anzi una nuova mobilitazione in tutto il Paese «contro ogni ingiustizia». Dopo il raid due grandi sindacati di sinistra, il Kesk e il Disk, hanno lanciato un appello per uno sciopero generale.

Secondo la stampa vicina al governo, almeno 100mila sostenitori del premier si sono riuniti ieri a Sincar, alla periferia di Ankara, per esprimere appoggio a Erdogan. Dall'inizio della rivolta sono morti tre manifestanti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica