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Afghanistan, cibo Nato avvelenato dai talebani 9 morti nelle proteste

La tensione non accenna ad allentarsi. Attentato kamikaze a Jalalabad causa nuovi morti e feriti tra i civili. Tentativo di avvelenamento sventato

Afghanistan, cibo Nato avvelenato dai talebani 9 morti nelle proteste

Le tensioni che da diversi giorni interessano l'Afghanistan non si placano. Le manifestazioni di protesta scattate dopo il rogo di testi sacri ad opera di militari statunitensi continuano a portare la gente in piazza. Un attentatore kamikaze, a bordo di un'autobomba, si è fatto esplodere stamattina nelle vicinanze dell'aeroporto di Jalalabad, città dell'est già interessata da disordini nei giorni scorsi.

Nell'attacco suicida sono rimaste uccise nove persone, sei civili, un soldato afghano e due guardie. L'attentato ha anche provocato 12 feriti. Obiettivo del suicida era la base Nato che si trova all'interno dello scalo cittadino. Tra i feriti ci sarebbero tre militari della Nato.

La rivendicazione dell'atto è arrivata da Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani afghani: "Le forze straniere hanno insultato la nostra religione", sottolinea un comunicato dei militanti, aggiungendo: "questa è la vendetta".

Quattro insorti sono rimasti uccisi nell'est del Paese, colpiti dallo stesso razzo che cercavano di lanciare contro una base militare afghana. Il ragazzo è esploso, uccidendo sul posto gli aggressori.

Sventato anche un tentativo di avvelenare i militari americani di una base Nato al confine afghano-pachistano. Il tentativo, non andato a buon fine, è stato rivendicato dai talebani, ma l'attendibilità della dichiarazione è da verificare.

La stessa fonte parlava di cinque morti tra i soldati, a causa di un avvelenamento da varechina, non confermati però dall'autorità militare.

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