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Afghanistan, strage di civili I talebani giurano vendetta "Uccideremo gli americani"

Il parlamento afghano vuole processare il soldato Usa in Afghanistan. Obama assicura: "Sarà fatta giustizia". I talebani minacciano vendetta

Afghanistan, strage di civili I talebani giurano vendetta "Uccideremo gli americani"

Alta tensione tra Stati Uniti e Afghanistan. La strage di civili compiuta nella notte tra sabato e domenica da un soldato Usa ha alimentato le tensioni e rischia di far degenerare le relazioni tra i due Paesi.

L'ambasciata Usa a Kabul ha lanciato un allerta a tutti i suoi cittadini in Afghanistan avvertendo che "esiste il rischio di un sentimento anti-americano e di proteste nei prossimi giorni".

Per il presidente afghano Hamid Karzai quello di ieri è un "crimine imperdonabile". Il comandante delle truppe Usa e della missione Nato in Afghanistan, il generale John Allen, ha affermato di essere "assolutamente impegnato nell’assicurare che chiunque sia riconosciuto colpevole di comportamenti sbagliati venga perseguito".

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha promesso una rapida inchiesta sulla "scioccante" strage e ha telefonato all’omologo afgano Karzai esprimendo le sue condoglianze e impegnandosi ad "appurare i fatti quanto più rapidamente possibile e a chiederne conto a tutti i responsabili".

Le rassicurazioni sulla rapidità dell'inchiesta non bastano però ai politici afghani. "La Wolesi Jirga (parlamento) dichiara che ancora una volta gli afghani hanno finito la pazienza con le azioni arbitrarie delle forze straniere", recita una dichiarazione dell’assemblea. Che poi ha chiesto "fermamente che il governo americano punisca i colpevoli e li giudichi in un processo pubblico davanti al popolo afghano".

Come se non bastasse, i talebani hanno già minacciato vendetta. "Vendicheremo ogni martire ucciso selvaggiamente dagli invasori. La parte principale delle vittime è costituita da bambini innocenti, donne e residenti di un villaggio, massacrati da barbari americani che hanno rubato la loro preziosa vita", si legge sul sito internet degli insorti islamici.

Che poi continuano: "I terroristi americani cercano scusanti per colui che ha perpetrato questo crimine inumano sostenendo (...) che è un malato mentale. Se gli autori di questo massacro fossero realmente malati mentali, allora questo dimostrerebbe una nuova trasgressione morale dell’esercito statunitense perché esso arma, in Afghanistan, dei matti che poi le puntano senza riflettere contro afgani senza difesa".

Intanto, emergono nuovi dettagli sull'autore della strage. Il soldato che ha ucciso 16 civili afghani nella provincia di Kandahar è sposato e ha due figli. A rivelarlo è una fonte ufficiale Usa coperta dall'anonimato perché l'indagine sulla strage è ancora in corso. Il militare ha servito l'esercito americano per tre volte in Iraq ed era per la prima volta in Afghanistan, dove è arrivato dicembre scorso.

Per quanto riguarda il processo di riconciliazione tra governo di Kabul e militanti talebani, questo ha fatto registrare alcuni progressi, non tali però ancora da consentire il ritiro delle truppe internazionali. Per questo motivo, "non posso ancora dire che saremo in grado di portarlo a termine entro il 2013/2014", ha spiegato il cancelliere tedesco Angela Merkel, nel corso della sua visita oggi a a Mazar-e Sharif, parlando della possibilità di un ritiro delle forze internazionali dall’Afghanistan entro la data del 2014.

"La volontà c’è, lo vogliamo realizzare, e su questo stiamo lavorando", ha chiarito il cancelliere.

 

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