La battaglia per la Siria si combatte anche online

Gli hacker del regime o del fronte ribelle sono i protagonisti di uno scontro che va avanti parallelamente a quello che, nelle strade siriane, continua a fare migliaia di vittime

La battaglia per la Siria si combatte anche online

La battaglia per la Siria si combatte anche online. Gli hacker del regime o del fronte ribelle sono i protagonisti di uno scontro che va avanti parallelamente a quello che, nelle strade siriane, continua a fare migliaia di vittime.

Il canale satellitare saudita Al Arabiya ha denunciato pochi giorni fa un'infiltrazione di hacker nel suo profilo Twitter. In pochi minuti, i follower dell'emittente saudita si sono trovati davanti inquietanti notizie in arrivo dal Qatar: il primo ministro Hamad Bin Jasem è stato rimosso, sua figlia arrestata a Londra, l'esercito sta portando avanti un colpo di Stato a Doha. E ancora: l'esplosione di parte di un oleodotto in Qatar ha causato molte vittime. Niente di tutto questo era vero, e l'emittente televisiva è intervenuta tempestivamente smentendo le notizie e incolpando senza esitazioni un gruppo - la Syrian Electronic Army - che secondo Al Arabiya aveva già firmato attacchi contro il suo sito e il suo profilo Facebook.

Secondo Al Arabiya, infatti, qualche settimana fa, quando la redazione del sito ha cercato di pubblicare le e-mail della famiglia Assad - rubate da hacker ribelli e poi rese note dal quotidiano britannico Guardian - lo stesso gruppo ha cercato di bloccare la pagina Internet. Non è un caso che gli attacchi degli hacker siano avvenuti contro una televisione saudita e abbiano avuto come obiettivo il Qatar, sostenitore delle rivoluzioni prima in Tunisia, poi in Libia e in Egitto e ora favorevole, assieme a Riad, ad armare i ribelli dell'opposizione siriana contro il regime di Bashar El Assad. I Paesi del Golfo, inoltre, si oppongono da tempo all'espansionismo atomico dell'Iran, un robusto alleato del regime di Damasco. A peggiorare la situazione tra Damasco e Doha erano stati anche alcuni dettagli emersi dalle e-mail "rubate" agli Assad. In un messaggio alla moglie del rais, Asma, la figlia dell'emiro del Qatar, sheikha Mayassa Al Thani, cerca di convince la First Lady siriana a fare pressioni sul marito per mettere fine alle violenze.

Secondo il Financial Times, "la guerra cibernetica contro il Qatar è parte del crescente sforzo del presidente Bashar El Assad di dipingere la rivolta contro di lui come uno scontro

geopolitico tra gli Stati del Golfo e la Siria". Fin dall'inizio, infatti, il regime nega che la rivolta sia una sollevazione popolare, definendola un assalto di gang armate di terroristi, finanziati da potenze straniere.

RoSco

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