È battaglia sulla mutua di Obama

È battaglia sulla mutua di Obama

Washington Giornate cruciali per il presidente americano Barack Obama. La Corte Suprema degli Stati Uniti è chiamata a decidere sulla riforma sanitaria, che costituisce uno dei cardini della sua presidenza. Alla seconda giornata di discussione, i giudici sarebbero profondamente divisi al loro interno. Ieri l’udienza di esame della legge è durata due ore e alcune fonti l’hanno definita a tratti drammatica.
Lo scontro riguarda - come previsto - la norma più controversa della riforma, quella che rende obbligatoria l’assicurazione medica per tutti gli americani, pena sanzioni.
Una norma che per Anthony Kennedy, uno dei giudici conservatori della Corte, sembra inaccettabile: «Costringere gli americani ad acquistare l’ assicurazione sanitaria - ha detto - aprirebbe la porta ad altre richieste intrusive da partte del governo federale, come costringere la gente ad acquistare cellulari o diventare soci di una palestra». Una mentalità questa, come si vede, molto diversa da quella cui siamo abituati in Europa, dove la copertura sanitaria di Stato è vista come una garanzia per il cittadino.


I nove «saggi» della Corte che dovranno emettere una sentenza entro la fine di giugno sono cinque di nomina repubblicana e quattro di nomina democratica: Obama dunque in teoria rischia grosso. Ma anche il suo probabile avversario repubblicano alle presidenziali di novembre, Mitt Romney, ha dei problemi: quand’era governatore del Massachusetts aveva varato una legge simile.

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