Una campagna silenziosa senza americanate

di Guido Prussia

Sono passati due giorni dall'elezione di Obama. Non è ancora tornata la calma, perché la calma non se n'è mai andata. Vivo a Los Angeles a posso dire che la rielezione di Obama è avvenuta in maniera quasi silenziosa. Bastava tenere la tv spenta e nulla, per strada, tra la gente, nei supermercati, lasciava intendere che questa era la settimana delle elezioni presidenziali. Faccio un esempio. In Italia durante le elezioni in strada ci sono milioni di poster che raffigurano centinaia di candidati, volti sconosciuti che ci sorridono come se ci conoscessero da sempre. Ad accompagnarli slogan, frasi ad effetto, o promesse. In California le strade sono rimaste le stesse. Piene di cartelloni che pubblicizzano profumi, vestiti o film. Ma nessun poster che si azzardasse a consigliare di votare per Obama o per Romney. Al massimo sono spuntati nei giardinetti delle case, come strani funghetti colorati, piccoli cartelli che consigliavano un nome. In televisione abbiamo visto i tre duelli fra i due candidati alla presidenza, e un duello fra i due candidati alla vicepresidenza. Tutto qua. Non esistono programmi come Ballarò, Porta a Porta o Piazza Pulita dove i politici si scannano. Sapete da cosa si capiva che eravamo vicini alle elezioni? Dalle auto con gli adesivi attaccati sui finestrini: votate Obama, votate Romney. Pensate in Italia. Un auto che va in giro con un adesivo sul lunotto posteriore con su scritto: «Berlusconi for President». Quanto avrebbe resistito intatto quel lunotto? E se pensate che la gente non parli d'altro vi sbagliate di grosso. Se proprio vogliono dire qualcosa lo dicono con una t-shirt. La guerra delle magliette è stravinta da Obama. Sembra che la sua faccia sia più vestibile, quasi uno stile, un marchio. Fa quasi fashion. Così sono arrivate le elezioni, in silenzio. E in silenzio se ne sono andate. Due giorni fa l'America ha scelto, i grandi di tutto il mondo hanno commentato questa scelta dandole una valenza straordinaria.

Ma qui in Usa tutto è avvenuto silenziosamente. Sul campo sono rimasti i coriandoli per festeggiare i vincitori. Fuori dal campo niente è cambiato. Obama è il nuovo Presidente, se non avessi avuto la tv non me ne sarei nemmeno accorto.

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